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Liceo Classico "L. Ariosto" - Indirizzo delle Scienze Sociali
Classe 3R - Anno Scolastico 2002-2003

 

Programmazione del Consiglio di Classe

Vi è molta incertezza nel definire i programmi di istruzione,
nel selezionare i contenuti da proporre ai giovani.
In un contesto sociale che è in continua trasformazione
molti insegnanti sono consapevoli
della precarietà delle loro proposte,
della durata effimera delle loro scelte.
P. Calegari

L’eredità positiva

Due sembrano essere gli elementi distintivi del nostro lavoro nel biennio: l’integrazione fra le discipline finalizzata a costruire ampi quadri culturali e la formazione di  un abito mentale aperto, elastico (almeno si spera!), curioso dell’alterità e delle diversità, capace di riconoscere il proprio ‘posto’ nella comunità e, sperabilmente, capace di agire in modo consapevole. Non si tratta di slogan, ma di un impegno formativo forte che si può perseguire solo se al curriculum esplicito si accompagna un curriculum implicito di proposte didattiche, di comportamenti e di pratiche quotidiane che sostengano e sostanzino la proposta culturale. Questa sembra essere l’eredità positiva del biennio che portiamo con noi all’inizio di un nuovo percorso.

 

La classe e il Consiglio di classe

Nella progettazione va comunque tenuta in gran conto la classe. Nel nostro caso si tratta di un gruppo di 30 persone, molto numeroso, dunque. Vi è l’inserimento di un nuovo studente che proviene dalla terza Q e ripete l’anno. Il numero elevato non consente di seguire sempre bene tutti e forse qualcuno rischierà di non essere messo in grado di dare il meglio di sé.

In generale si può dire che la classe arriva al triennio con un discreto apparato di base, soprattutto per quanto concerne il metodo di studio e la capacità di lettura e di scrittura, abbastanza diffuse sono anche capacità di organizzazione e di collegamento fra i contenuti e una certa ’apertura’ nei confronti di problemi sociali e culturali. Rimangono problemi diffusi e, in qualche caso, gravi, in matematica, su cui il Consiglio cercherà di porre una costante attenzione.

Più volte nel corso del biennio la classe ha dato prova di capacità di autorganizzazione, di autonomia nella conduzione del lavoro, di creatività nel trovare soluzioni ai problemi, di disponibilità a collaborare con l’insegnante. In alcune situazioni, tuttavia, un gruppo circoscritto di allievi ha creato problemi di disturbo, di distrazione, a volte tali da impedire il tranquillo svolgimento del lavoro in classe. Il Consiglio sorveglierà attentamente l’andamento delle attività poiché questi episodi rischiano di compromettere la progettazione di tutti e di impedire l’avvio di esperienze interessanti e significative.

Il Consiglio di classe è in buona parte lo stesso del biennio, i nuovi docenti sono stati coinvolti nella progettazione fin dallo scorso anno ed hanno partecipato alla festa della didattica durante la quale hanno potuto prendere visione dei risultati del lavoro del biennio e in quella occasione hanno incontrato la classe e i genitori e hanno ricevuto il dossier delle riflessioni degli studenti sul biennio.

 

Il triennio dell’indirizzo di scienze sociali

Il progetto formativo del Liceo delle Scienze Sociali si declina in due momenti, biennio e triennio, connotati da distinte finalità, modalità di sviluppo delle discipline e scopi orientativi, naturalmente entro un progetto che mantiene la sua unità logica e formativa.

Al termine del corso l’allievo/a dovrebbe saper riconoscere e analizzare aspetti della società utilizzando le diverse prospettive disciplinari, individuare e ricostruire la dimensione storica dei fenomeni sociali per collocarli nei diversi contesti culturali, ricondurre i fenomeni socio-economici ai bisogni fondamentali di una società storicamente determinata.

Dovrebbe riuscire a ‘muoversi’ all’interno di alcune istituzioni, saper stare in un gruppo, cooperare e, in certe situazioni, gestire un team di lavoro.

Dovrebbe saper affrontare i problemi con la “necessaria pazienza intellettuale, disponibilità al confronto e prudenza nei giudizi (atteggiamento scientifico, disponibilità al dubbio e antidogmatismo); saper esercitare un controllo razionale dei fatti, con la responsabilità intellettuale di portare le cose fino in fondo, per farne emergere conseguenze anche indesiderate”. (dal Progetto del Liceo delle scienze sociali del Liceo Ariosto)

Per il triennio, e in particolare per il primo anno, si tratta di costruire una progettazione che da un lato mantenga la continuità con il biennio e, dall’altro, apra a forme più sistematiche e formali nell’approccio alle discipline. Non solo, ma al triennio si affida l’obiettivo di ricostruire in forma più articolata e approfondita la tradizione culturale e di orientare verso scelte più definite di studio e di lavoro. Così ogni disciplina potrà muoversi su tre livelli: quello del proprio statuto, quello dell’integrazione con gli altri saperi e quello dell’orientamento su temi o esperienze (es. lo stage) più collegate alla pratica o alla realtà esterna.

Si conferma quindi la necessitàdi un approccio integrato ai problemi culturali e sociali e di una cura specifica per la costruzione di un abito mentale attento alla relazione con se stessi e con l’altro.

 

Obiettivi trasversali

Il Consiglio di classe concorda su alcuni obiettivi di tipo cognitivo e sociorelazionale su cui puntare e da realizzare attraverso le risorse rappresentate dalle diverse discipline e dallo stage formativo.

Da parte sua il Consiglio si impegna a mantenere nella pratica quotidiana la qualità dell’esplicito, della trasparenza nelle scelte didattiche e contenutistiche e nella valutazione, a cominciare dalla consegna alla classe dei piani di lavoro che saranno raccolti in un dossier dalla coordinatrice. La conduzione della lezione si fonderà sul dialogo e sulla ricerca di un’attiva partecipazione, nei limiti imposti dalla numerosità della classe, ma anche dal tipo di problemi affrontati e dalle richieste diverse che le discipline pongono.

Sul piano cognitivo si richiede agli studenti di adeguare lo studio alle nuove richieste che il curricolo presenta, cioé a saper cogliere con più sicurezza la specificità di ogni sapere e, insieme, l’intreccio con altri saperi, nonché a procedere verso forme di rielaborazione progressivamente più autonoma e critica. A questo obiettivo si finalizza l’organizzazione dei contenuti, ma anche la loro trattazione, in particolare nelle compresenze e nelle rielaborazioni a conclusione di parti di percorso, e, infine, nelle verifiche.

Sul piano delle abilità di studio saranno curate in particolare quelle della lettura e della scrittura già molto esercitate al biennio, ma che ora dovranno adeguarsi ai nuovi compiti assegnati al triennio, per esempio analisi più accurate e approfondite del testo – sia letterario che non –, stesura di relazioni, rapporti, articoli di giornale, saggi brevi.

 

Organizzazione dei contenuti

Il Consiglio di classe, fin dalle riunioni preparatorie, ha ritenuto opportuno mantenere anche per il triennio il tema unificante società e modelli culturali secondo una lettura di taglio storico-antropologico. Si ripropongono anche le tre mappe di articolazione del tema, tuttavia qualcosa cambierà nella scelta di contenuti specifici e anche nelle modalità di realizzazione, per esempio nelle compresenze e nello stage.

a. Per una lettura della società...

Discipline coinvolte: Sociologia, Storia, Filosofia (compresenza), Italiano, Diritto, Inglese, Francese, Scienze naturali

Questo percorso ha come fulcro il concetto di società, ma, mentre al biennio ne ha analizzato la dimensione economica e giuridica, pur misurata sui bisogni naturali e culturali, quest’anno articola la sua trattazione in modo più ampio e approfondito, nel ‘passato’ e nel ‘presente’.

Un primo approccio introduce la dimensione specifico-disciplinare dello studio della società, cioè la Sociologia di cui ricerca le origini e le condizioni al contorno della sua nascita, i bisogni a cui risponde, il perché e il come. Il percorso ha come titolo: La sociologia come strumento di auto-ascolto della società  (Sociologia e Storia in compresenza).

La mappa in seguito concentra l’interesse sul tema della città perché la città “prima ancora di indicare uno spazio geografico ben delimitato, un luogo di residenza collettivo dove si svolge tutta una serie di attività economiche, sociali, e politiche, è, nella nostra tradizione di pensiero, la metafora del luogo di elezione di una vita veramente umana. E non a torto. La fondazione della città è il risultato necessario dell’emancipazione dell’uomo dai vincoli naturali e dello sviluppo delle potenzialità culturali contenute in raggruppamento sociale” (Papi, Fabietti, Morosetti, Il grano e la morte, Zanichelli 1982)

Lo sviluppo del tema segue un criterio storico tra passato e presente:

Per il ‘passato’ studia la città secondo la dimensione storico-sociale: La Polis e le radici del concetto di cittadinanza (Filosofia, Antropologia, Pedagogia) - La società urbana e le arti: Firenze, Ferrara (Italiano, Storia, Musica)

Per il ‘presente’ studia la metropoli secondo una dimensione socio-culturale. “Lungo il solco da secoli tracciato in direzione del privilegiamento dello sviluppo urbano, la nostra società sta ormai superando la tradizionale opposizione tra città e campagna. Come ci ricorda Castells, la città si va trasformando in area metropolitana che ingloba, attraverso la diffusione capillare di mezzi di trasporto veloci e il raccordo offerto dai mezzi di comunicazione di massa, una vastissima fascia di territorio e dà origine ad un sistema di relazioni spaziali e culturali omogeneo e continuo” (ibidem)

(Inglese, Francese, Sociologia, Antropologia)

Per il ‘presente’ studia l’infanzia e la città secondo una prospettiva ecologica di buona integrazione tra bambini, bambine e città, di buona convivenza tra umani nella città.

(Scienze naturali, Scienze sociali, Antropologia in collaborazione con le associazioni Il corpo va in città e La città bambina);

Per il ‘presente’ studia  famiglia e istituzioni nel ciclo di vita secondo una prospettiva giuridico-sociale. (Diritto Economia Sociologia Religione).

b. Cultura-individuo-interazione sociale

Discipline coinvolte: Psicologia, Pedagogia, Iitaliano, Filosofia, Scienze naturali, Francese, Musica

Questo percorso concentra l’analisi su aspetti di relazione tra il singolo e la cultura e tra il singolo e gli altri individui, cioè sulla dimensione psicologico-relazionale.

  • Le scienze sociali affronteranno la prospettiva analitica dell’infanzia, in particolare la relazione madre-figlio, bambino-adulto, bambino-ambiente. Più autori verranno messi a confronto sul tema dell’infanzia considerata una fase strategica della vita di ognuno.
  • Il francese sceglierà una campionatura di testi sul tema dell’infanzia e della relazione;
  • L’italiano, la filosofia e la musica vedranno come la cultura influisca sul rapporto tra il singolo (artista, filosofo ...) e gli altri come incontro-scontro, come integrazione o opposizione all’interno di contesti culturali molto diversi e lontani, si pensi ad esempio a figure come Socrate e Platone, come Dante e Boccaccio.

c. Culture e visione del mondo

Discipline coinvolte: Storia dell’arte, Filosofia, Italiano, Musica, Scienze naturali

Questo percorso accentua la dimensione culturale in senso antropologico, studia cioè il modo in cui i gruppi, le comunità esprimono le loro capacità umane, la loro 'immagine del mondo'.

La filosofia potrà cercare quale immagine del mondo connotava alcuni momenti del pensiero greco-orientale, l’italiano, la musica, l’arte potrebbero analizzare il rapporto tra committenza e prodotti artistici o l’immagine del mondo rappresentata nell’arte, e le scienze naturali potrebbero vedere il passaggio dall’alchimia-magia alla chimica e alla scienza. Questo percorso, tuttavia, ha bisogno di successive specificazioni.

 

Lo stage formativo.  BABY OBSERVATION.

Stage di osservazione di bambini/e nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali.

Lo stage porta a sintesi le operazioni costruite sui saperi a cui aggiunge la dimensione pratico-operativa. Coniuga il sapere e il fare ovvero le conoscenze e la loro messa in gioco in settori della realtà sociale. Per la molteplicità delle prospettive d’analisi e per le competenze richieste occupa una porzione consistente dell’attività scolastica. Consente al soggetto una riflessione su se stesso e sulle proprie capacità relazionali e lo orienta rispetto alle scelte future di studio e di lavoro. Favorisce inoltre processi di individualizzazione in cui possono emergere sia risorse e capacità non sempre evidenti nella routine scolastica sia percorsi ricavati da scelte personali.

Questa attività vede confluire gli apporti di più discipline: la Psicologia, la Pedagogia sui temi delle istituzioni della prima infanzia e sui rapporti fra famiglia e scuola nei primi anni di vita del bambino, il Diritto ( il Diritto di Famiglia) e l’Antropologia per le parti svolte al biennio sui temi dell’allevamento e della socializzazione in culture diverse.

L’osservazione del/la bambino/a ha in primo luogo uno scopo formativo che punta a una più profonda conoscenza del mondo interno dell’osservatore più che del comportamento dell’osservato.

Lo stage è previsto tra Marzo e Aprile. Seguirà le stesse modalità degli altri tirocini, cioè una fase teorica, una fase pratica e una di riflessione. Nella fase pratica gli/le studenti interromperanno il normale orario di lezione per una settimana e, divisi in coppie, si recheranno nelle strutture degli asili secondo i loro orari. In seguito produrranno un dossier che dovrà contenere le riflessioni sull’esperienza.

 

Organizzazione della didattica

I buoni risultati conseguiti nel biennio sul piano dell’apprendimento e della produzione inducono il Consiglio di classe a proseguire sulla via di una forte integrazione fra discipline, sia nell’impostazione sia nei prodotti da richiedere agli/le studenti. Non sarà possibile, come negli anni precedenti, creare molte occasioni di compresenze a causa del moltiplicarsi delle classi per ogni docente, e ciò penalizza la didattica. Si cerca di ovviare con una progettazione integrata per cui, anche se le discipline lavoreranno separatamente in termini di orario, i collegamenti saranno chiari fin dall’inizio nei piani di lavoro e durante l’anno nelle rielaborazioni che saranno richieste a conclusione di porzioni significative di studio attraverso sintesi personali o di gruppo, verifiche e qualche compresenza. Per ora è assicurata per tutto l’anno solo la compresenza di Scienze sociali e Filosofia-Storia.  Più problematica pare l’organizzazione di gruppi durante le ore di scuola, dato l’alto numero di studenti. Mentre per l’attività di stage si formeranno 15 coppie che programmeranno il lavoro in modo autonomo, tuttavia comunicheranno sempre alla coordinatrice lo stato di avanzamento dell’attività.

Si riconferma anche per quest’anno la figura del tutor: ogni docente del Consiglio di classe segue non più di cinque studenti dai quali viene scelto per un aiuto più personalizzato. Lo/a studente si può rivolgere al suo tutor in ogni momento e può uscire dall’aula, ma può anche non usufruire mai di questo aiuto, se non ne sente la necessità. La coordinatrice rimane a disposizione di tutti gli/le studenti e delle famiglie.

 

I criteri di valutazione e le modalità di comunicazione dei risultati a studenti e famiglie

Per questo punto si veda la programmazione dello scorso anno.

Un elemento aggiuntivo è rappresentato dallo stage che ha una specifica scheda di valutazione: valutazione della fase progettuale del Consiglio di classe

1.1. sulla coerenza tra progetto di stage e il curricolo, sulla integrazione tra le discipline coinvolte;

1.2. sugli aspetti organizzativi e normativi, su cosa ha ben funzionato e cosa, invece, andrebbe migliorato, sulla condivisione dell’esperienza nell’Istituto e sulla sua riproducibilità;

1.3. sul rapporto col referente esterno, sull’efficacia della progettazione in funzione degli esiti raggiunti.

2.  valutazione dell’esperienza delle studentesse e degli studenti

Lo stage ha scopo formativo e orientativo, perciò gli elementi da considerare nella valutazione riguardano la sua capacità di ‘muoversi’ nei diversi momenti dello stage: la fase teorica, quella in situazione e quella rielaborativa e di riflessione.

Pertanto gli elementi di valutazione saranno:

2.1. il dossier conclusivo dell’esperienza: l’impianto teorico e progettuale ricavato da quello generale, la descrizione dello stage, la ri-visitazione e la riflessione sull’esperienza (da affidare al tutor e ai docenti delle discipline coinvolte, mentre la descrizione dell’esperienza diretta potrebbe essere valutata dal tutor esterno);

2.2. il comportamento nell’esperienza (da parte della scuola e di partner esterni)

  • motivazione, interesse e disponibilità all’impegno
  • costanza di presenza e di impegno
  • responsabilità nell’assumere il carico di lavoro
  • disponibilità a lavorare in gruppo
  • flessibilità
  • capacità di osservazione

2.3. Una griglia di possibili competenze da perseguire

  • sapere ricercare strumenti e materiale bibliografico inerente ai temi del settore
  • sapere come contattare persone, esperti, enti, istituzioni, ecc...
  • sapersi inserire e rapportare alle diverse situazioni in maniera adeguata e propositiva
  • sapersi relazionare col gruppo, con gli insegnanti, con gli esperti
  • sapere acquisire progressivamente autonomia di lavoro
  • saper affrontare situazioni nuove e impreviste
  • saper organizzare una rielaborazione
  • saper trovare forme efficaci di comunicazione dei risultati
  • saper gestire un confronto pubblico
  • saper produrre contributi personali e originali

 

Ferrara, Settembre 2002

la coordinatrice
prof.ssa Lucia Marchetti

 

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