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Liceo Classico "L. Ariosto" - Indirizzo delle Scienze Sociali
Classe 4R - Anno Scolastico 2003-2004

 

Programmazione del Consiglio di Classe

Nell'universo delle cose semplici
è necessario
"che una porta sia aperta o chiusa"
mentre nell'universo complesso
è necessario che un sistema autonomo
sia al contempo aperto e chiuso.

La sfida della complessità ci fa rinunciare
per sempre al mito della chiarificazione totale
dell’universo, ma ci incoraggia a continuare
l’avventura della conoscenza
che è un dialogo con l’universo.

P. Calegari

Il progetto integrato del Consiglio di classe

La proposta culturale che questo Consiglio ha cercato di costruire fin dal primo anno di corso è stata caratterizzata da due elementi distintivi: l’integrazione fra le discipline finalizzata a costruire ampi quadri culturali e la formazione di un abito mentale aperto, elastico, curioso dell’alterità e delle diversità, capace di riconoscere il proprio ‘posto’ nella comunità e, sperabilmente, capace di agire in modo consapevole (cfr. Progettazione 2002-03).

Sul piano teorico questo impianto trova giustificazione nel pensiero della complessità di cui Morin è uno degli esponenti più conosciuti. Oggi siamo consapevoli che non è più possibile comprendere a partire dalla semplice somma delle parti, ciò significa che si abbandona un tipo di spiegazione lineare e si adotta un tipo di spiegazione in movimento circolare, una spiegazione in cui per cercare di comprendere un fenomeno si va dalle parti al tutto e dal tutto alle parti

L’idea che sta dietro la proposta di progettazione integrata è, appunto, quella di pensare le discipline, almeno per una parte, non chiuse nel proprio specifico, ma aperte a contribuire alla comprensione di ampi fenomeni culturali utili a chiarire e delineare sempre meglio lo specifico dell’indirizzo di Scienze sociali, cioè la società complessa.

Sul piano concreto la progettazione integrata si impone come via privilegiata di una parte del curricolo per tre motivi fondamentali:

  1. è il modo più corretto e coerente per affrontare questioni culturali e per conoscere la società in quanto i fenomeni si danno nella loro complessità e l’approccio pluridisciplinare consente sia una comprensione più completa e più vera, non solo, ma gli statuti disciplinari funzionano in modo sinergico, per cui l’uno rafforza l’altro. Inoltre la messa in atto di punti di vista diversi aiuta gli allievi a sviluppare un approccio critico e non dogmatico e li avvia a una trattazione più argomentata dei problemi sociali e culturali. Questa almeno sarebbe l’intenzione!

  2. favorisce una didattica più attiva e costruttiva tra docenti e classe in quanto poco si trova di pronto e va confezionato sulle esigenze di contesto;

  3. è una via necessaria all’interno di un curricolo sempre più ridotto che riserva ad ogni disciplina un monte-ore risibile rispetto alla quantità di informazioni che sarebbe necessario trasmettere.

La società complessa diventa quindi oggetto, ma le sue caratteristiche influenzano anche il metodo con cui si affrontano i contenuti culturali.

Questo impianto può incidere con maggiore efficacia anche sul secondo aspetto individuato, la costruzione di un abito mentale aperto ed elastico, in quanto i saperi non vengono proposti in modo definitivo, ma richiedono una continua e attiva rielaborazione da parte di ognuno.

 

La classe e il Consiglio di classe

La classe, di 28 ragazze e ragazzi, per una parte consistente di allievi presenta discrete capacità, soprattutto per quanto concerne il metodo di studio e la capacità di lettura e di scrittura, abbastanza diffuse sono anche capacità di organizzazione e di collegamento fra i contenuti e una certa ‘apertura’ nei confronti di problemi sociali e culturali. Per un gruppo circoscritto rimangono limiti nella preparazione di base, di motivazione e di attenzione, segnalati in particolare da alcune discipline. Il Consiglio sorveglierà attentamente l’andamento delle attività, anche alla luce delle nuove indicazioni del Collegio sul piano dei comportamenti che ogni allievo deve tenere, a cominciare dalla presenza in classe.

Il Consiglio di classe è in una parte lo stesso dello scorso anno, la nuova insegnante di matematica ha partecipato alla seduta di progettazione e valuterà quali possibili contributi potrà offrire la sua disciplina

 

Il triennio dell’indirizzo di scienze sociali

Per mantenere memoria dell’impianto complessivo si riportano stralci del progetto generale relativo al Liceo delle Scienze sociali.


Il progetto formativo del Liceo delle Scienze Sociali si declina in due momenti, biennio e triennio, connotati da distinte finalità, modalità di sviluppo delle discipline e scopi orientativi, naturalmente entro un progetto che mantiene la sua unità logica e formativa.

Al termine del corso l’allievo/a dovrebbe saper riconoscere e analizzare aspetti della società utilizzando le diverse prospettive disciplinari,  individuare e ricostruire la dimensione storica dei fenomeni sociali per collocarli nei diversi contesti culturali, ricondurre i fenomeni socio-economici ai bisogni fondamentali di una società storicamente determinata.

Dovrebbe riuscire a ‘muoversi’ all’interno di alcune istituzioni, saper stare in un gruppo, cooperare e, in certe situazioni, gestire un team di lavoro. Dovrebbe saper affrontare i problemi con la “necessaria pazienza intellettuale, disponibilità al confronto e prudenza nei giudizi (atteggiamento scientifico, disponibilità al dubbio e antidogmatismo); saper esercitare un controllo razionale dei fatti, con la responsabilità intellettuale di portare le cose fino in fondo, per farne emergere conseguenze anche indesiderate”. (dal Progetto del Liceo delle scienze sociali del Liceo Ariosto)

Per il triennio, e in particolare per il primo anno, si tratta di costruire una progettazione che da un lato mantenga la continuità con il biennio e, dall’altro, apra a forme più sistematiche e formali nell’approccio alle discipline. Non solo, ma al triennio si affida l’obiettivo di ricostruire in forma più articolata e approfondita la tradizione culturale e di orientare verso scelte più definite di studio e di lavoro. Così ogni disciplina potrà muoversi su tre livelli: quello del proprio statuto, quello dell’integrazione con gli altri saperi e quello dell’orientamento su temi o esperienze (es. lo stage) più collegate alla pratica o alla realtà esterna.

Si conferma quindi la necessità di un approccio integrato ai problemi culturali e sociali e di una cura specifica per la costruzione di un abito mentale attento alla relazione con se stessi e con l’altro.
 

 

Obiettivi trasversali

Il Consiglio di classe concorda su alcuni obiettivi di tipo cognitivo e sociorelazionale su cui puntare e da realizzare attraverso le risorse rappresentate dalle diverse discipline e dallo stage formativo. Accoglie le indicazioni del Collegio dei docenti sulla necessità di monitorare le assenze degli studenti e di osservare in modo particolare quelli che avevano tre debiti e che non hanno superato alcuni debiti.

Da parte sua il Consiglio si impegna a mantenere nella pratica quotidiana la qualità dell’esplicito, della trasparenza nelle scelte didattiche, contenutistiche e nella valutazione, parimenti richiama tutte le componenti a una maggiore attenzione al rispetto dei diversi ruoli e doveri.

Circa l’esigenza della flessibilità del curricolo pensa di utilizzarla in misura consistente per lo stage e poi per il convegno sugli scrittori migranti. Vi è inoltre una proposta da parte della classe 2 R di fare su quest’ultimo progetto un’esperienza insieme, a classi aperte, ma dobbiamo ancora verificarne la fattibilità, soprattutto legata a problemi di organizzazione.

La conduzione della lezione si fonderà sul dialogo e sulla ricerca di un’attiva partecipazione, nei limiti imposti dalla numerosità della classe, ma anche dal tipo di problemi affrontati e dalle richieste diverse che le discipline pongono.

Sul piano cognitivo rimangono sempre presenti le competenze previste per il triennio, ma in particolare viene sottolineata la richiesta da parte dei docenti di una maggiore elasticità ed apertura nei confronti delle richieste che pongono i diversi saperi disciplinari. In altri termini si vorrebbe che gli studenti non si chiudessero di fronte alle difficoltà che presentano le discipline, ma che fossero più disponibili a ‘buttarsi’ e ad entrare nel ‘clima’ di ogni specifico culturale.

 

Organizzazione dei contenuti

Il Consiglio di classe ha ritenuto opportuno mantenere anche per il triennio il tema unificante società e modelli culturali secondo una lettura di taglio storico-antropologico. Si ripropongono anche le tre mappe di articolazione del tema, tuttavia qualcosa cambierà nella scelta di contenuti specifici e anche nelle modalità di realizzazione, per esempio nelle compresenze e nello stage.

a. Per una lettura della società...

Questo percorso ha come fulcro il concetto di società, ma, mentre al biennio ne ha analizzato la dimensione economica e giuridica, pur misurata sui bisogni naturali e culturali, nel triennio articola la sua trattazione in modo più ampio e approfondito, nel ‘passato’ e nel ‘presente’.

Nel terzo anno una parte consistente di tempo e di contenuti ha indagato le condizioni della nascita della Sociologia e poi l’attenzione si è concentrata sul tema della città "metafora del luogo di elezione di una vita veramente umana".

Quest’anno il tema rimane oggetto di studio, ma l’analisi si allarga alla comprensione delle origini dello stato moderno e del potere.

Nel quinto anno il centro dell’analisi diverrà la metropoli e la globalizzazione in cui confluiranno gli esiti dei percorsi precedenti e si vedranno le crisi e le contraddizioni anche sul piano dell’identità personale e culturale.

Passato

1.a. Dalla città allo stato: il potere assoluto. L’origine dello stato moderno. CODOCENZA

Storia: Laura Bolognini
Scienze sociali: Lucia Marchetti

L’approfondimento del quarto anno va a cercare in maniera più analitica le caratteristiche dello stato moderno, il suo emergere e il suo affermarsi, dalle forme dell’ancien régime in cui i legami di potere tra il re e la nobiltà erano caratterizzati da una dipendenza reciproca,  a quelli della corte di Luigi XIV° in cui la nobiltà diviene completamente dipendente dal sovrano, seppur in modo implicito e in un universo dorato.

La scelta di questo approfondimento è giustificata dal fatto che lo stato moderno ha costituito e tuttora costituisce la forma prevalente di organizzazione sociale anche se i processi di globalizzazione mettono in discussione la sovranità territoriale e le specificità culturali. Il quinto anno avrà, appunto, come temi forti le conseguenze dei processi di globalizzazione.

1.b. Il viaggio: l’Europa scopre nuovi mondi.

Italiano, Maria Calabrese
Storia dell’arte, Enrico Bresciani
Francese, Lodovica Roncagli
Inglese, Donatella Bigoni

Questo tema è coerente con l’indirizzo perché apre a tutta la questione delle migrazioni e della multiculturalità di cui ci occuperemo più intensamente il prossimo anno. Quest’anno vedremo in questa sezione una forma di viaggio élitario, il Grand tour, da parte di letterati e artisti come Goethe, Montaigne, Byron.

Presente

1.c.   Il potere e i diritti nella città.

Diritto  Daniela Veloccia
Scienze naturali  Gabriella Sabbioni
Scienze sociali  Lucia Marchetti
Italiano Maria Calabrese

Questa sezione porta la riflessione sul potere nella città in cui viviamo. Sarebbe importante che gli studenti capissero come vengono prese le decisioni, chi ha potere, qual è la gerarchia, ecc. per mettere a confronto il presente con il passato. Inoltre costituisce un rinforzo dello stage sulla crisi del Welfare. In particolare il Diritto si occuperà dei diritti dei minori e della donna e le scienze naturali vedranno come in città si realizzano i diritti al movimento dei soggetti disabili. Quest’ultimo percorso si colloca in continuità con il lavoro dello scorso anno ‘Giocare nel verde in città ’ svolto in collaborazione di ‘Il corpo in città’. Le scienze naturali, inoltre vorrebbero riprendere il tema del disagio legato all’obesità nei bambini.
Si sta valutando la possibilità di aprire un approfondimento sulla condizione degli stranieri in città da parte della prof.ssa Calabrese e in continuità con i temi affrontati dalla letteratura migrante di cui si parla nel punto 2.

 

b. Cultura-individuo-interazione sociale

Questo percorso concentra l’analisi su aspetti di relazione tra il singolo e la cultura e tra il singolo e gli altri individui, cioè sulla dimensione psicologico-relazionale

2.a Gli stranieri in città. Gli scrittori migranti. Italiano

Questo percorso riprende una attività svolta nella classe seconda di lettura di romanzi di scrittori migranti e prevede la partecipazione ad un convegno. Il tema dell’incontro-scontro tra il singolo e la nuova cultura, il doppio legame.

2.b La figura del folle, del diverso e la reazione della società. Scienze sociali, Storia, Italiano, Inglese

Analisi di alcune testimonianze letterarie: Orlando, Don Chisciotte, Re Lear  e della lettura di Foucault e altri sulla storia della follia e della povertà.

 

c. Culture e visione del mondo

Questo percorso accentua la dimensione culturale in senso antropologico, studia cioè il modo in cui i gruppi, le comunità esprimono le loro capacità umane, la loro ‘immagine del mondo’.

3.a  La società di corte.
    -  Ferrara e gli Estensi, Mantova e i Gonzaga
   Italiano
    -  Versailles e il Re Sole   Storia, Scienze sociali, Francese
    -  Il teatro elisabettiano   Inglese
    -  Il teatro di Molière   Francese

3.b  Galileo e la società della Controriforma   Italiano, Filosofia, Scienze naturali, Scienze sociali

3.c  Le città dell’utopia   Italiano, Filosofia

3.d  Le immagini degli emarginati   Storia dell’arte

3.e  La Ferrara di Bassani   italiano

 

 

Ferrara, Settembre 2003

la coordinatrice
prof.ssa Lucia Marchetti

 

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