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Liceo Classico L. Ariosto Ferrara
Anno scolastico 2002-2003
Classi 5 R e Q
Indirizzo di Scienze Sociali - modello autonomia
Insegnanti Massimo Ariati, Elena Gamboni

 

SCIENZE SOCIALI

Programma preventivo

 

I riferimenti

Nella presente progettazione si tengono come riferimenti:

  • il precedente modello di sperimentazione Proteo, interpretato dai docenti di indirizzo del nostro Liceo, come possibile transito verso l’ipotesi del liceo delle Scienze Sociali;

  • il documento del Gruppo di lavoro per l’indirizzo delle Scienze Sociali del 07/02/2000, con particolare riguardo ai nuclei fondanti in esso evidenziati;

  • la possibilità di effettuare in detti ambiti esperienze di stage formativo ( v. il quaderno, “Lo stage  formativo nell’indirizzo di Scienze Sociali. Don’t Worry!”, a cura di L. Marchetti, Ministero dell’Istruzione, dell’Università, della Ricerca, Liceo Classico Statale Ariosto, Ferrara, 2001)

La progettazione dell’insegnamento delle Scienze Sociali vuole proseguire un percorso che caratterizza l’ultimo biennio dell’Indirizzo di Scienze sociali; esso è costruito su alcune parole chiave attraverso le quali leggere la modernità/modernizzazione come cammino costitutivo dell’indirizzo.

Durante il quarto anno si è posta l’attenzione sul “Le radici  della modernità” per potersi  concentrare, durante il presente anno, su “Gli ambiti della contemporaneità”, come conclusione di un percorso/cornice capace di “dare senso” all’intero corso di studio.

Le parole chiave vengono individuate in modo da facilitare l’identificazione e il recupero dei saperi pregressi, la contestualizzazione degli stage e quindi l’abitudine a identificare e costruire percorsi sia di gruppo (classe e/o stage formativo) sia individuali. Tale opera pare funzionale al rinforzo della consapevolezza degli alunni/e circa il proprio bagaglio culturale, che può conseguentemente essere speso nell’individuazione di strategie funzionali a organizzare letture e approfondimenti in previsione dell’Esame di Stato.

 

Il contesto di sfondo

La modernità, dal punto di vista sociologico, è un processo senza fine che implica l’idea di innovazione permanente e di una continua creazione del nuovo. Vive nel presente ed è orientata al futuro, promuove l’innovazione ed è avida di novità, al punto di aver messo in discussione se stessa, anche terminologicamente,  quasi non riuscendo più a definirsi se non come società del post (postfordismo, postmoderno, postindustriale).

In questo senso la contemporaneità viene letta dagli studiosi di Scienze sociali come un fenomeno contraddittorio e problematico, fonte di cambiamenti traumatici, che suscitano tensioni e conflitti di particolare intensità. Solo per citarne alcuni, mentre la rivoluzione industriale implica sia l’alienazione del lavoro, sia l’asservimento della natura, l’attuale momento storico sembra imporre nuove forme di flessibilità e nuove prospettive di sviluppo sostenibile. Così come la rivoluzione politica democratica ha a lungo dovuto affrontare sia i sostenitori dell’ordine tradizionale, sia le possibili degenerazioni del dispotismo democratico, le attuali istituzioni politiche sembrano doversi misurare con lo iato tra un’economia globale e il risorgere di questioni etniche e territoriali, tra forme di riconoscimento sempre più differenziate e istituzioni internazionali che paiono incapaci di gestire questa complessità. E ancora, come la razionalizzazione burocratica, estesa a tutte le forme di organizzazione, riduceva drasticamente gli spazi di autonomia individuale, così l’attuale processo di “individualizzazione”, che pare non conoscere limitazioni, lascia il singolo in balìa di una situazione esistenziale che può definirsi di incertezza, insicurezza, inadeguatezza e solitudine.

Proprio la consapevolezza di come questi processi hanno accentuato il carattere fluido degli eventi, ha portato gli insegnanti a privilegiare alcuni criteri di lettura della realtà. Si sono così individuate in certe antinomie le chiavi per procedere ad una interpretazione del percorso che, senza scioglierne la problematicità, ne possono circoscrivere le difficoltà. Tutto ciò sarà possibile anche grazie all’apporto di tutte le altre discipline: coinvolte nell’attività di codocenza (diritto, storia), di organizzazione dei tirocini (v. biologia) o di contributo più o meno “contrastivo”  (filosofia, matematica) o complementare (italiano, lingue straniere, educazione fisica) all’indirizzo.

I criteri sono:

  1. l’antinomia identità/diversità;

  2. l’antinomia integrazione/marginalità;

  3. l’antinomia natura/cultura.

 

I temi e gli ambiti di aggregazione dei saperi

Sono stati quindi individuati alcuni temi che, per la loro rilevanza, sono ancora centrali nel sociale sono caratterizzati da un processo di continua e problematica ridefinizione. La contemporaneità, infatti, ripropone con forme diverse i problemi ereditati dal passato anche se in modi che paiono segnati da una radicale discontinuità negli stili di vita, nei modelli di comportamento, ma anche nella gestione dei conflitti locali e internazionali.

In sintonia con i punti di aggregazione dei saperi individuati dal Gruppo di lavoro per l’Indirizzo delle Scienze Sociali (cit.) possono essere focalizzati su:

Temi Ambiti di aggegazione dei saperi
Il lavoro

- ambiente, popolazione e risorse della terra

- processi economici di produzione e distribuzione
- processi politici e istituzioni politiche
L'identità: inclusione/esclusione
- cultura, linguaggi, comunicazione
- ambiente, popolazione e risorse della terra
- processi politici e istituzioni giuridiche
La famiglia
- individuo e interazione sociale
- processi economici di produzione e distribuzione
- processi politici e istituzioni politiche
Spazio-Tempo
- conoscenza del territorio di riferimento nei suoi aspetti fisici e antropici
- cultura, linguaggi, comunicazione
- processi politici e istituzioni politiche
- processi economici di produzione e distribuzione

 

Questo percorso pare offrire un duplice vantaggio:

  • di coinvolgere al suo interno un numero consistente di saperi che, nella rispettiva autonomia e/o collaborazione, possono intersecarsi fornendo squarci di significatività;

  • di gettare uno sguardo su una contemporaneità che pare connotata da processi che potremmo definire con alcuni termini come globalizzazione, complessità, flessibilità, perdita di identità collettiva, ma insieme anche da bisogni di riconoscimento più individuali, culturali, etnici e sociali.

 

Bibliografia di riferimento sui temi individuati

N.B. Gli insegnanti si riservano di apportare tutte le variazioni che riterranno utili al corretto e fruttuoso svolgimento del lavoro nelle singole classi e delle attività collegate allo stage formativo dei ragazzi

Testi di introduzione/riferimento per i docenti
D. Ungaro, Capire la società contemporanea, Carocci, Roma 2002
E. Morin, Introduzione al pensiero complesso, Sperling & Kupfer, Milano 1993

Lavoro
Accornero, Era il secolo del lavoro, il Mulino, Bologna 1997
Z. Bauman, La società individualizzata. Come cambia la nostra esperienza, il Mulino, Bologna 2002
T.Boeri, Lo stato asociale, Laterza, Roma-Bari 2000
Foa, Ranieri, Il tempo del sapere, Einaudi Torino 2000
N. Chmiel, Tecnologia e lavoro, il Mulino, Bologna 2000

Identità: inclusione/esclusione
F. Remotti, Contro l’identità. Laterza, Roma-Bari 1996
G. Jervis, La conquista dell’identità: essere se stessi essere diversi, Feltrinelli, Milano 1997
Z. Bauman, La società individualizzata (cit.)
L. Gallino, Globalizzazione e disuguaglianza, Laterza, Roma-Bari 2000
L. Gallino, Il costo umano della flessibilità, Laterza, Roma-Bari 2000

Famiglia
C. Saraceno, Mutamenti della famiglia e politiche sociali in Italia, il Mulino, Bologna 1998
A. Giddens, “La famiglia”, in Il mondo che cambia, il Mulino, Bologna 2000
S. Vegetti-Finzi, L’età incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano 2000

Spazio - Tempo
A. Giddens, Il mondo che cambia, il Mulino, Bologna 2000
Annunziato, Calabrò, Caraccilo, Lo sguardo dell’altro, il Mulino, Bologna 2001
Z. Bauman, Modernità liquida, Laterza, Roma-Bari 2001
U. Beck, Che cos’è la globalizzazione, Carocci, Roma 1999
U. Beck, La società del rischio, Carocci, Roma 2000
L. Gallino, Globalizzazione e disuguaglianza, Laterza, Roma-Bari 2000

 

Selezione dei contenuti

Le discipline di indirizzo (sociologia, psicologia, scienze della formazione, antropologia culturale) forniscono l’ossatura dei temi di lavoro individuati, questo per consentire ai diversi saperi di cooperare, attraverso sguardi obliqui, alla storicizzazione, interpretazione, analisi e problematizzazione degli ambiti prescelti.

All’interno dei vari ambiti si reputano riferimenti fondamentali delle discipline di indirizzo, che debbono quindi essere oggetto di più capillare trattazione, i seguenti autori e/o le seguenti correnti.

Nella convinzione che la storia esterna condiziona lo sviluppo delle discipline sociali (v. Introduzione al testo di Legrenzi cit.) ci si è impegnati nell'identificare le due polarità che contrastivamente rappresentino le mutate prospettive succedutesi all’interno del Novecento.

Seguendo tale criterio si reputano particolarmente significative

  • come diverse esemplificazioni del modo di intendere la psiche umana, il comportamentismo, in relazione alla modernità matura, e il cognitisimo, espressione di una realtà che richiede la capacità di elaborare strategie plurime nei confronti del mondo circostante;

  • come letture delle forme diverse assunte dal capitalismo moderno, sembrano strategicamente assiali le analisi di Weber e le attuali teorizzazioni di autori quali Bauman, Beck, Giddens;

  • come risposta alle richieste sociali di formazione e al variare delle strategie educative e degli strumenti didattici, si ipotizza un percorso che partendo da Dewey si snoda attraverso autori quali Bruner, Gardner e Morin;

  • come milieau di un secolo in cui si vivono i più aspri scontri (colonialismo) e confronti (decolonizzazione), nonché le attuali migrazioni di tipo economico e turistico, lo sguardo antropologico passa dalla oggettivazione di Radcliffe-Brown alla dialogo con l’altro di Geertz, e alla prospettiva di nuove identità e nuove opposizioni.

 

Testi in adozione per i ragazzi/e

P.Legrenzi, Storia della psicologia, il Mulino, Bologna 1980
Collins, Makowsky, Storia delle teorie sociologiche, Zanichelli, Bologna 1972
Fabietti, Malighetti, Matera, Dal tribale al globale. Introduzione all’antropologia, B.Mondadori, Milano 2000
Fornaca, Di Pol, Dalla certezza alla complessità, Principato, Milano 1993
Volonté, Lunghi, Magatti, Mora, Concetti, metodi e temi di sociologia, Einuadi, Torino 1999 (5 Q)
Annunziato, Calabrò, Caraccilo, Lo sguardo dell’altro, Il Mulino, Bologna 2001 (5 Q)
F. Remotti, Contro l’identità. Laterza, Roma-Bari 1996 (5 R)
L. Gallino, Il costo umano della flessibilità, Laterza, Roma-Bari 2001(5 R)
Foa, Ranieri, Il tempo del sapere, Einaudi, Torino 2000 (5 R)
L. Cavalli, Carisma. La qualità straordinaria del leader, Laterza, Roma-Bari 1995 (5 R)

 

Lo stage formativo (classe 5 Q)

Nella progettazione dello stage formativo si tiene conto:

  • dell’importanza di questa esperienza, così come viene evidenziato nel Piano dell’Offerta Formativa del nostro Istituto, in cui si afferma che essa “rappresenta il richiamo alla dimensione pratico-operativa. Coniuga il sapere e il fare ovvero le conoscenze e la loro messa in gioco in settori della realtà sociale. Consente all’allievo/a una riflessione su se stesso ovvero sulle proprie capacità relazionali e lo orienta rispetto alle future scelte di studio e di lavoro”;

  • della convinzione, espressa dai docenti del Dipartimento di Scienze Sociali, che questa esperienza debba, ove possibile, differenziarsi durante l’ultimo anno di studio, per offrire agli alunni/e la possibilità di misurarsi con ambiti differenziati della realtà sociale, in base agli studi compiuti, agli approfondimenti e alle predilezioni personali;

  • della coerenza con la programmazione del Consiglio di Classe e della disponibilità di alcuni docenti di tutorare gruppi di alunni;

  • delle possibilità/opportunità offerte dal territorio.

Sulla base di quanto sopra esposto, si prevede che l’esperienza dello stage formativo verrà effettuata nei seguenti ambiti:

  • BERCO s.p.a, industria metalmeccanica che opera sul mercato globale (tema di riferimento: Il lavoro)

  • SINDACATO, con particolare attenzione all’assistenza e integrazione di immigrati nel nostro territorio (temi di riferimento: Il lavoro e L’identità: inclusione/esclusione)

  • IPERCOOP, grande distribuzione (temi di riferimento: Il lavoro e La famiglia, vista nel passaggio da unità economica a nucleo di consumo)

  • ARPA, Azienda Regionale Protezione Ambiente, con particolare riguardo alle problematiche attinenti all’agricoltura biologica e integrata (tema di riferimento Spazio-tempo e conoscenza del nostro territorio)

  • CARITAS, servizio mensa e assistenza persone bisognose (tema di riferimento: L’identità: inclusione/esclusione)

Come negli anni precedenti lo stage formativo si articolerà in tre fasi: preparazione teorica, percorso di osservazione e stesura dei dossier sull’esperienza. Vista la rilevanza dell’impegno, della congruenza con la progettazione del Consiglio di Classe e del consistente numero di ore dedicate all’attività, nonché dell’importanza dei problemi affrontati, sembra auspicabile dedicare, durante l’Esame di Stato, uno spazio adeguato all’esposizione dei lavori.

 

Attività di codocenza (classe 5 Q)

Per la scelta delle discipline interessate alla codocenza il Consiglio di Classe ha tenuto presente:

  • che il percorso formativo previsto per l’indirizzo di Scienze Sociali si proietta verso la conoscenza del mondo contemporaneo ed è quindi fondato sui metodi per acquisire tale conoscenza;

  • che gli assi culturali dell’indirizzo si collocano all’interno di un comune riferimento che è quello storico-antropologico. (vedi il documento del Gruppo di lavoro per l’indirizzo di Scienze Sociali del 07/02/2000)

Si è quindi optato per l’abbinamento delle discipline di Scienze Sociali e Storia, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sugli ultimi quarant’anni del secolo passato, nella convinzione che in essi maturino, e vadano quindi analizzati, i mutamenti che rendono intelligibile la società attuale. E questo nella convinzione che, al di là delle chiavi di lettura, delle ipotesi interpretative, delle a volte nominalistiche differenziazioni terminologiche, le discontinuità tra la prima e l’ultima parte del ‘900 siano un fatto.

 

Massimo Ariati, Elena Gamboni

 

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