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Liceo classico L. Ariosto Ferrara
Anno scolastico 2003-04
Classe 2 R
Indirizzo di Scienze sociali
insegnante Lucia Marchetti

 

SCIENZE SOCIALI e ANTROPOLOGIA CULTURALE

Piano di lavoro

 

Vorrei concludere con una frase di Konrad Lorenz:
"E' molto probabile che una tappa decisiva
nel misterioso processo dell'evoluzione dell'uomo
sia rappresentata dal giorno in cui un essere,
che stava esplorando con curiosità il suo ambiente,
fermò la sua attenzione su se stesso…".
Penso che il nostro indirizzo sia proprio questo.

Elisa Borghi

 

Il curricolo di Scienze sociali nel biennio: aspetti culturali e formativi

"Il nuovo Liceo delle Scienze sociali organizza la mappa dei suoi saperi intorno ad un oggetto privilegiato, la società, ne analizza le strutture, il tipo di stratificazione, le dinamiche formative, la pluralità delle culture, le articolazioni normative ed economiche e la dimensione psicologica dei comportamenti individuali e collettivi. Si tratta di un oggetto in continuo e radicale mutamento, dagli intrecci spesso imprevedibili e opachi che possono condurre a interpretazioni fuorvianti, poiché la rapidità delle trasformazioni non lascia tempo alla riflessione e al controllo. Parallelamente le nuove generazioni di studenti portano a scuola atteggiamenti ed esperienze notevolmente diversi da quelli di precedenti generazioni, vi è la tendenza a vivere nei micro-rapporti quotidiani e a combinare individualismi e universalismi e a perdere memoria del passato. Diventa così importante acquisire strumenti per vivere nel cambiamento e per riconoscere se stessi e la propria storia. (…)
Lo scopo dell'indirizzo è dare risposta a diffuse esigenze che provengono dalla società e dalla cultura di acquisire saperi e competenze nel campo delle scienze sociali tali da comprendere e decodificare la complessità del mondo contemporaneo e da provocare comportamenti adeguati e consapevoli.
Le finalità dell'indirizzo sono configurabili sia nell'offerta di basi culturali e di strumenti di orientamento per la prosecuzione degli studi a livello post-secondario e universitario, sia nella costruzione di pre-requisiti per attività rivolte al sociale con prevalenti valenze formative riferite ad aspetti relazionali, di comunicazione, di organizzazione e di ricerca in ambito sociale.
Il nostro progetto affida al biennio il compito di avviare la costruzione di abiti mentali adeguati attraverso un approccio integrato tra le discipline che si dovrebbe concretizzare in percorsi che correlino la dimensione personale a quella sociale, il micro al macro, la linea diacronica a quella sincronica. Sul piano delle competenze il Dipartimento ha così riformulato la loro articolazione:
Lettura della società
- ha preso consapevolezza che l'oggetto società va 'smontato' in diverse componenti, fortemente interconnesse;
- sa ricondurre a campi di sapere le diverse componenti;
- ha acquisito una discreta dimestichezza nel riconoscere la dimensione culturale dei fenomeni.
Lettura del rapporto io-altri
- sa riconoscere i diversi punti di vista e mettersi nei panni dell'altro;
- comprende che la molteplicità dei punti di vista può essere ricchezza e non solo conflittualità;
- riconosce il ruolo della classe come gruppo di lavoro e adegua il suo rapporto riconoscendo la propria specificità;
- è diventato/a più accorto/a e prudente nell'osservazione dei fenomeni;
- è curioso/a di scoprire, è aperto/a all'imprevisto;
- sa coniugare la riflessione su di sé e sulle dinamiche relazionali alle letture e ai contributi delle scienze sociali.

L'elenco sopra riportato richiede una buona collaborazione tra docenti del Consiglio di classe e una forte integrazione tra le discipline così che al curricolo esplicito si colleghi un curricolo implicito legato ai comportamenti e a pratiche coerenti.
L'esito formativo di questo percorso è la consapevolezza che l'acquisizione di strumenti teorici e una lunga pratica di riflessione e di confronto, sono le condizioni imprescindibili per ogni attività di tipo sociale. (…)
Nel biennio una trattazione sistematica e un incontro diretto con lo specifico disciplinare risultano perdenti se rapportati alle capacità cognitive di un adolescente di 14-15 anni, ma anche contraddittorie rispetto a quanto affermato nel profilo generale che assegna al biennio il compito di avviare la costruzione di abiti mentali adeguati attraverso conoscenze proprie della disciplina.
In questo contesto risulta coerente un approccio alle discipline attraverso percorsi che correlino la dimensione personale a quella sociale, il micro al macro, la linea diacronica a quella sincronica e che intreccino le diverse prospettive di analisi. (…) Dal progetto di Liceo delle scienze sociali, Liceo L. Ariosto, 1999

 

Obiettivi trasversali, sociorelazionali e cognitivi

Si riportano gli obiettivi del Consiglio di Classe perché coincidono con quelli disciplinari.


"Su un piano generale la formazione dovrebbe contribuire a potenziare la conoscenza di sé e ad ampliare la conoscenza del mondo e le discipline dovrebbero riuscire a coniugare questo doppio livello, soggettivo e oggettivo, nell'articolazione del programma. Un secondo obiettivo, più concreto, consiste nel fornire ai ragazzi un metodo di studio che consenta loro di affrontare con competenza e sicurezza il lavoro scolastico in primo luogo, ma anche di 'leggere' con qualche strumento in più l'esperienza del quotidiano.
Sul piano relazionale la pratica didattica sarà orientata a motivare la partecipazione dello/a studente alla costruzione della propria formazione e a curare il clima di classe attraverso attività che valorizzino il singolo e il gruppo sulla base di un confronto franco e sereno e fondato sulla collaborazione tra compagni e tra allievi e insegnante. Si indicano come possibili strategie:
- per l'insegnante
- consegna preventiva del piano di lavoro e giustificazione delle scelte e dei percorsi (Contratto pedagogico)
- interruzione in itinere per fare il punto, per riflettere sull'attività, per ritornare al piano di lavoro e per analizzare l'apprendimento (metariflessione)
- coinvolgimento degli studenti anche in fase di verifica, attraverso la richiesta di previsioni sul tipo di prova più coerente col lavoro svolto, di giudizi (facoltativi) sul tipo di prova e sulla sua rispondenza col lavoro svolto
- discussione sui risultati delle verifiche
- valutazione degli allievi sull'andamento della classe, sul profitto e sulla crescita culturale
- valorizzazione della dimensione ludica dell'apprendimento
- per gli/le studenti
- ascoltare le opinioni altrui, collaborare con compagni e docenti, individuando tempi e modi della partecipazione per mantenere efficace la comunicazione;
- seguire le attività proposte nei diversi ambiti disciplinari con impegno, partecipazione e puntualità nel rispetto delle consegne.
Sul piano cognitivo e delle abilità di studio
LESSICO. Potenziamento della competenza lessicale. Gli allievi terranno una rubrica dei termini specifici, inoltre faranno esercizi sui termini attraverso il vocabolario o altri testi.
LETTURA-COMPRENSIONE. Gli allievi saranno addestrati a diversi scopi di lettura, prima di tutto la comprensione attraverso esercizi di previsione del contenuto a partire dal titolo, comprensione del 'succo' del brano, individuazione di nessi logici e delle parti fondamentali, discriminazione tra l'essenziale e il secondario, fra il generale e lo specifico, fra il concetto e l'esempio, memorizzazione.
LETTURA-SINTESI-PRODUZIONE. Ricomposizione dei concetti-chiave attraverso SCHEMI che ne evidenzino i rapporti (causa-effetto, correlazione, prima-dopo, congruenze, incongruenze …) e TESTI ORALI e SCRITTI.
Gli allievi saranno inoltre abituati a:
- riconoscere le differenze tra tipi di libro diversi
- usare il testo in modo competente (citazioni, uso di indici e titoli per individuare i contenuti fondamentali di un testo)
- capire una bibliografia
- stendere una relazione
scrivere un verbale
usare il computer per scrivere, per elaborare indagini semplici, per acquisire il programma excell
- parlare per esporre un argomento, per discutere, per argomentare, per difendere una tesi...
- tenere in ordine il quaderno."
 

Si aggiungono alcuni obiettivi legati a capacità di rielaborazione e di approfondimento che la classe dovrebbe acquisire, così come un'accentuazione della autonomia personale.

 

Organizzazione dei contenuti

Le discipline di indirizzo, pur mantenendo una coerenza con il tema generale, società-modelli culturali, si muoveranno su tre livelli: uno specifico, uno di integrazione alle tre mappe del Consiglio di classe e uno su attività particolari.

a. Temi specifici

Scienze sociali

Dopo un avvio incentrato sullo studio del rapporto infanzia-società in cui la/lo studente ha avuto l'occasione di ritornare alla propria storia e ritrovare legami con lo spazio e con il tempo, quest'anno allargheremo l'attenzione a dinamiche sociali più ampie, di gruppo e di massa.
Studieremo problemi del villaggio globale, fenomeni migratori, sviluppo e sottosviluppo, i conflitti,
il fenomeno della schiavitù in particolare dei bambini, la comunicazione nel villaggio globale.

  • I fenomeni migratori in collaborazione con scienze naturali
    Le migrazioni come tratto caratteristico della condizione umana, l'immigrazione in Italia, i 'razzismi' possibili;
  • Sviluppo e sottosviluppo paesi ricchi e paesi poveri, lo sviluppo sostenibile
  • Le dinamiche demografiche gli indicatori demografici, la denatalità nei paesi ricchi, le conseguenze della diminuzione della natalità, i problemi della denutrizione
  • Aspetti della organizzazione sociale famiglia, scuola, ambiente
  • Il villaggio globale il potere dei media, il mondo della comunicazione pubblicitaria, la comunicazione di massa.
    Manuale, capp.9-11- 12-13- 15

Antropologia culturale

Questa prospettiva fa della dimensione culturale il suo oggetto e una via privilegiata per comprendere il comportamento individuale e collettivo. Quest'anno in modo organico con la prospettiva sociale si approfondirà il concetto di CULTURA nelle sue caratteristiche, nelle sue funzioni, nei problemi di incontro-scontro tra culture, tra i sessi, tra le generazioni.

Sul concetto di cultura

  • La società e le culture
    La definizione di cultura, Taylor, Kroeber, Boas,
    Il rapporto cultura-personalità, M.Mead
    Lévi-Strauss e l'antropologia culturale.
    Antropologia e colonialismo. L'antropologia nelle società complesse.
  • Problemi di definizione del concetto di cultura
  • Incontri e scontri tra culture
  • Le radici storiche dell'immaginario culturale

LETTURE

  • Manuale, cap.14
  • Callari Galli M., Per una definizione di cultura in Antropologia culturale e processi educativi,
    La Nuova Italia, Firenze 1994
  • Mantovani G., L'elefante invisibile, Giunti, Firenze 1998
  • Mead M., Sesso e temperamento, Garzanti
  • V.Propp, Le radici storiche dei racconti di fate, Boringhieri

 

b. Percorsi pluridisciplinari o mappe del tema comune

Società-modelli culturali

" Il tema unificante dei diversi percorsi disciplinari è società-modelli culturali. Si tratta di un tema multiprospettico entro il quale è possibile progettare percorsi e moduli diversi che, tuttavia, richiamano la chiave interpretativa del curricolo, quella storico-antropologica. Esso, inoltre, realizza la necessaria aggregazione tra diverse prospettive disciplinari, ma insieme consente di riconoscerne le specificità " (Progetto del Liceo delle scienze sociali, Liceo "Ariosto", 1999)
Se nel primo anno lo sguardo è stato rivolto prevalentemente al passato lontano e lontanissimo, quest'anno sarà rivolto al presente, un presente che tuttavia mantiene un forte interesse per le 'radici', per la genealogia dei fenomeni e per una loro interpretazione in chiave problematica. In questo senso la riproposizione delle tre mappe può attivare utili cortocircuiti nel gioco continuo tra presente e passato. Le tre mappe sono:
- Per una lettura della società
- Cultura-individuo-interazione sociale
- Culture e visione del mondo

b.1 Per una lettura della società
Il primo percorso sposta lo sguardo sulle società contemporanee e prende come chiave di lettura il tema della nuova schiavitù e dei diritti in un'economia globalizzata, pone quindi l'accento sulla dimensione economico-giuridica storico-culturale. Il testo adottato di Kevin Bales, I nuovi schiavi, Feltrinelli, propone l'analisi di paesi di parti diverse del mondo, diverse per economia, per sistema politico, per acquisizione dei diritti, per cultura.
Potranno venire riutilizzati i criteri organizzatori che sono stati applicati alla lettura delle società: ambiente, lo spazio e il tempo, la cultura, i bisogni fondamentali, l'organizzazione sociale, i ruoli, le regole e il potere. Verranno introdotti alcuni concetti economici fondamentali come globalizzazione, sviluppo, sottosviluppo, debito, sfruttamento e lavoro.
LETTURA
Kevin Bales, I nuovi schiavi, Feltrinelli

b.2 Cultura-individuo-interazione sociale in collaborazione con Italiano
Il secondo percorso concentra l'analisi su aspetti di relazione tra il singolo e la cultura e tra più individui, cioè sulla dimensione psicologica. Si pensa di concentrare qui il lavoro di analisi introspettiva attraverso una lettura di romanzi della cultura migrante quindi di incontro con l'altro inteso come straniero, un incontro che si conclude quasi sempre con una crescita.
Le scienze sociali in questo contesto possono fungere da supporto di analisi, oltre a continuare l'approfondimento specifico sui temi dell'interazione sociale.
LETTURE
Mantovani, Elefante invisibile

b.3 Culture e visione del mondo
Questo percorso rende più evidente il modo in cui le comunità esprimono le loro capacità umane, la loro 'immagine del mondo', cioè la dimensione culturale.
In questo percorso le scienze sociali analizzeranno l'immaginario collettivo del 'tema patagonico' cioè dell'incontro con l'ignoto, l'inconoscibile ed il mistero.
LETTURE
Chatwin e Theroux, Ritorno in Patagonia, Adelphi, 1991

 

Attività particolari

Si indicano di seguito attività che già sono state pensate e inserite nel lavoro, altre se ne potranno aggiungere nel corso dell'anno anche in seguito a proposte che potranno venire dal territorio.

  • lavoro a classi aperte con la quarta R sui temi della letteratura migrante

 

Organizzazione della didattica e criteri di valutazione e le modalità di comunicazione dei risultati a studenti e famiglie

Si veda la progettazione del Consiglio di classe

 

Ferrara, Ottobre 2003


l'insegnante
prof.ssa Lucia Marchetti

 

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