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Liceo Classico L. Ariosto Ferrara Classe 5R Indirizzo di Scienze sociali insegnante Lucia Marchetti
Scienze sociali Programma preventivo
La modernità, dal punto di vista sociologico, è un processo senza fine che implica l’idea di innovazione permanente e di una continua creazione del nuovo. Vive nel presente ed è orientata al futuro, promuove l’innovazione ed è avida di novità, al punto di aver messo in discussione se stessa, anche terminologicamente, quasi non riuscendo più a definirsi se non come società del post (postfordismo, postmoderno, postindustriale).
In questo senso la contemporaneità viene letta dagli studiosi di Scienze sociali come un fenomeno contraddittorio e problematico, fonte di cambiamenti traumatici, che suscitano tensioni e conflitti di particolare intensità. Solo per citarne alcuni, mentre la rivoluzione industriale implica sia l’alienazione del lavoro, sia l’asservimento della natura, l’attuale momento storico sembra imporre nuove forme di flessibilità e nuove prospettive di sviluppo sostenibile. Così come la rivoluzione politica democratica ha a lungo dovuto affrontare sia i sostenitori dell’ordine tradizionale, sia le possibili degenerazioni del dispotismo democratico, le attuali istituzioni politiche sembrano doversi misurare con lo iato tra un’economia globale e il risorgere di questioni etniche e territoriali, tra forme di riconoscimento sempre più differenziate e istituzioni internazionali che paiono incapaci di gestire questa complessità. E ancora, come la razionalizzazione burocratica, estesa a tutte le forme di organizzazione, riduceva drasticamente gli spazi di autonomia individuale, così l’attuale processo di “individualizzazione”, che pare non conoscere limitazioni, lascia il singolo in balìa di una situazione esistenziale che può definirsi di incertezza, insicurezza, inadeguatezza e solitudine. Dal programma Ariati-Gamboni 02-03
Bisognerebbe fare
in modo che nessuno si senta escluso dalla civiltà comune Amin Maalouf
La terra ha abbastanza
per le necessità di tutti, Gandhi
Anno scolastico 2004-05
I riferimenti Nella presente progettazione si tengono come riferimenti: - il Documento del Gruppo di lavoro nazionale per l’Indirizzo di scienze sociali del 7 Febbraio 2000 - la progettazione dei proff. Ariati e Gamboni del quinto anno 2002-03 - le progettazioni del triennio della classe in oggetto - la progettazione del Consiglio di Classe 2004-05
Il contesto di sfondo La progettazione delle scienze sociali nell’ultimo anno di corso porta a conclusione un percorso quinquennale che, in modo graduale e ricorsivo, si propone di condurre la classe verso una conoscenza più approfondita del Sé, delle dinamiche relazionali e del ‘mondo’. La gradualità è stata scandita da un biennio, che aveva come obiettivo principale la costruzione di un abito mentale aperto e sensibile ai temi del soggetto e della società, e un triennio, che avviava uno studio più sistematico e attento all’analisi dei processi e dei problemi con il supporto più esplicito dei saperi disciplinari. Parallelamente la didattica creava occasioni diverse e plurime di crescita autonoma di ogni allievo/a, processi di autonomizzazione dall’insegnante (mediante il lavoro di ricerca in biblioteca e di elaborazione di testi di varia natura, mediante la produzione di testi e di forme di comunicazione le più diverse) di responsabilizzazione, ma anche di ricerca e valorizzazione delle qualità personali allo scopo di dare ad ognuno/a più occasioni per esprimere i personali talenti. Per quest’ultimo aspetto lo stage formativo ha rappresentato una chance strategica.
Finalità e Apprendimenti Si riportano quelli della progettazione del Consiglio di classe perché coincidono. “Fin dal primo anno di corso l'indirizzo ha mirato al raggiungimento delle seguenti finalità: - favorire una maturazione della personalità attraverso una migliore conoscenza di sé ed una progressiva consapevolezza rispetto alla propria formazione; - indurre una presa di coscienza della diversità e della disuguaglianza e sviluppare atteggiamenti di rispetto e d'interesse ed, eventualmente, di intervento; - sviluppare una gamma d'interessi legati alle discipline; - valorizzare il senso del lavoro comune salvaguardando le peculiarità e le differenze; - addestrare ad una impostazione multidisciplinare dei problemi e al trasferimento delle conoscenze teoriche nell'esperienza sociale quotidiana e nello stage. Lo scopo ultimo è rappresentato, oltre dal raggiungimento di una reale autonomia da parte degli studenti, da un autentico interesse per i temi culturali e dell'indirizzo e da una effettiva capacità d'essere protagonisti.
Obiettivi trasversali e abilità di studio Fin dal primo anno di corso l'Indirizzo ha curato le abilità di studio legate all'uso e alla produzione di testi, inoltre ha puntato l'attenzione sia sugli aspetti socio-affettivi sia su quelli cognitivi che, come si sa, sono fortemente intrecciati nell'atto del conoscere. Quindi da un lato è stato curato l'aspetto della motivazione, della corretta comunicazione e del coinvolgimento degli studenti sulla base di una esplicitazione dei criteri di scelta e di metodo da parte dell'insegnante e, periodicamente, è stato richiesto un giudizio sull'andamento del lavoro. Dall'altro lato si è cercato di sviluppare l'aspetto costruttivo e produttivo del pensiero potenziando capacità riorganizzative, valutative e problematiche allo scopo di favorire chiarezza e precisione nei confronti del sapere, ma anche elasticità e prudenza di giudizio. A questo scopo si è rivelata particolarmente utile l'esperienza di stage che richiede una forte collaborazione fra compagni e capacità di comunicazione, di organizzazione e di iniziativa nel risolvere i problemi. Obiettivi specifici del Consiglio di classe quest’anno saranno abilità di riconoscere le relazioni tra ambiti disciplinari diversi, con il tema o il criterio comune, la capacità di ricostruire contesti, ma anche di produrre interpretazioni nuove o almeno di individuare intrecci non previsti. Ma anche la capacità di descrivere e collegare, la capacità di riconoscere di volta in volta la chiave interpretativa che copre tempi lunghi, spazi distanti e ambiti culturali diversi, la capacità di ricostruire processualmente le categorie, la capacità di individuare l’aspetto multiprospettico dei problemi, la capacità di cogliere le opportunità per costruire un proprio percorso di approfondimento. In particolare sarà privilegiata la pratica di costruzione di mappe, forme diverse di scrittura e di parlato, anche come addestramento alle prove scritte e orali previste dall’esame di stato
Organizzazione e selezione dei contenuti Buona parte
dei contenuti disciplinari del quinto anno è assorbita dal tema
comune del Consiglio di classe, la società contemporanea complessa,
tuttavia le discipline di indirizzo proseguiranno una parte di analisi
sistematica su temi autori che aiutino a decifrare la contemporaneità
o che ne siano una radice prossima per temi affrontati o per chiave
intepretativa offerta. I temi e gli autori verranno scelti o come risposta
a problemi emergenti della contemporaneità o come esponenti di soluzioni
contrastive o come produttori di nuove domande.
La società contemporanea complessa pare connotata da processi che potremmo descrivere con alcuni termini come mondializzazione, globalizzazione, organizzazione, complessità, flessibilità, da una perdita di identità collettiva, ma insieme anche da un bisogno di riconoscimento di specificità più individuali, culturali o etniche che sociali. Tuttavia la contemporaneità ripropone con forme diverse i problemi ereditati dal passato: il lavoro, la disuguaglianza, le forme della rappresentanza, l’equilibrio del pianeta e ne aggiunge alcuni nuovi legati alle nuove forme di migrazione e ai conflitti interetnici.
Aggregazioni pluridisciplinari: Percorsi nella società complessa Sui temi/problemi che costituiranno i percorsi e ambito di aggregazione dei saperi nelle tre mappe individuate dal Consiglio di Classe, le discipline di indirizzo svolgeranno i seguenti argomenti:
1. Per una lettura della società… Dalla città alla metropoli La città contemporanea come metafora della società, in continua trasformazione e dai confini in dissoluzione. La città come oggetto di consumo visuale, come spazio pubblico conteso, come luogo da attraversare, come spazio di non-luoghi, poveri di significato. Concetti di globalizzazione, localismo, metropoli, comunità. La minaccia della frammentazione, il bisogno di appartenenza e di identità. Letture - AA.VV, La Carta del nuovo municipio, Gennaio 2002 - Amartya Sen, Globalizzazione e liberta, Mondadori editore, Milano 2002 - Augé M., Disneyland e altri nonluoghi, Bollati Boringhieri, 1999 - Jedlowski P., La Scuola di Chicago e gli studi sulla città in Il mondo in questione, Carocci, Roma 2003 - Vicari Haddock S., Città e sistema urbano e La città e la cultura in La città contemporanea, il Mulino, Bologna 2004
2. Cultura-individuo-interazione sociale: Identità e globalizzazione Il bisogno di appartenenza e l’incontro-scontro con l’altro. La necessità di dare a ciascuno un sentimento di inclusione nel mondo che sta nascendo, la consapevolezza di appartenere anche all’avventura umana. Lettura A. Maalouf, L’identità, Bompiani, 1998
3. Culture e visione del mondo: Nuovi paradigmi interpretativi Questo percorso accentua la dimensione culturale in senso antropologico, studia cioè il modo in cui i gruppi, le comunità esprimono le loro capacità umane, la loro ‘immagine del mondo’. - Il paradigma della complessità: Bruner, Prigogine, Morin, Bateson, L’etnometodologia - Libertà-responsabilità: Weber, La Scuola di Francoforte Dewey, Bruner, Morin - Disuguaglianza e sviluppo sostenibile. Un’ecologia della pace Letture - Amartya Sen, cit., - Fornaca-Di Pol, Dalla certezza alla complessità, Principato 1981 - Jedlowski P., cit., - Vandana Shiva, Le guerre dell’acqua, Feltrinelli 2004
Percorsi disciplinari: Complessità e scienze sociali
Sociologia La comprensione della modernità: Durkheim, Weber, La scuola di Chicago La rottura del modello razionalistico e la critica del modello deterministico: la sociologia fenomenologica, la realtà come costruzione sociale. Habermas, Elias, Schutz, Berger, Luckmann, Goffman, la Scuola di Palo Alto. In Jedlowski P., cit.,
Psicologia e scienze della formazione - Modernità
e pedagogia scientifica: l’Attivismo. Dewey, Decroly, Claparède, Montessori - La psicoanalisi e la critica al paradigma positivista della dinamica psicologica. La scoperta dell’inconscio. S. Freud, M.Klein - Oltre l’attivismo: il Cognitivismo, J.Bruner, H.Gardner. Il cognitivismo ecologico - Educazione e teorie della complessità. Prigogine, Bateson, Morin in Fornaca,
Di-Pol, cit.,
Antropologia culturale - Il concetto di cultura nel mondo complesso: ricostruzione di alcune definizioni, da Taylor a Geerzt a Callari Galli.
Lo stage formativo. Percorsi nella società complessa Lo stage non è un elemento estrinseco al curricolo, al contrario ne fa parte integrante, poiché da un lato riaccorpa le discipline sui problemi della realtà, dall’altro le misura sull’esperienza concreta. Occupa una parte consistente del tempo scolastico, ma anche energie e pensiero di insegnanti e studenti. Nel quinto anno viene abbastanza diversificato per rispondere alle diverse richieste degli studenti e delle studentesse, ma soprattutto per valorizzare le diverse inclinazioni e realizzare così l’obiettivo della individualizzazione che la scuola cerca a fatica di perseguire. Tutto ciò è possibile se il Consiglio condivide il progetto e contribuisce alla sua realizzazione. La progettazione del quinto anno si configura come completamento di un percorso cominciato nel quarto anno attorno al tema della modernità-modernizzazione - un percorso costitutivo dell’indirizzo di scienze sociali - per osservare i processi che tra Ottocento e Novecento si sono manifestati a livello sociale e culturale, nelle loro caratteristiche e contraddizioni: le forme del potere, le nuove disuguaglianze, il rapporto tra controllo e libertà individuale, l’organizzazione della società e del lavoro, del tempo e dello spazio, le forme della famiglia, il rapporto con la natura … Oggi queste forme di organizzazione che puntavano a ricondurre la diversità entro un unico modello sembrano profondamente in crisi e quel mondo pare definitivamente concluso alla fine del Novecento. Il quinto anno si concentra sulla contemporaneità e sulla società complessa. La società contemporanea complessa pare connotata da processi che potremmo descrivere con alcuni termini come mondializzazione, globalizzazione, organizzazione, complessità, flessibilità, da una perdita di identità collettiva, ma insieme anche da un bisogno di riconoscimento di specificità più individuali, culturali o etniche che sociali. Tuttavia la contemporaneità ripropone con forme diverse i problemi ereditati dal passato: il lavoro, la disuguaglianza, le forme della rappresentanza, l’equilibrio del pianeta e ne aggiunge alcuni nuovi legati alle nuove forme di migrazione e ai conflitti interetnici. Su alcuni di questi punti critici o di snodo o di forte cambiamento la classe, divisa in gruppi, organizza un’esperienza di osservazione partecipante che non vuole avere valore professionalizzante, né pre-professionale; la finalità generale é di tipo formativo, cioè mira a costruire mappe di orientamento in alcuni settori della società complessa, ma anche consente allo/a studente/ssa una riflessione su di sé e sulle proprie capacità relazionali e lo/a orienta rispetto alle scelte future di studio e di lavoro. Lo stage si svolge in tre fasi:
a. preparazione teorica, da Ottobre a Marzo su questioni generali della società contemporanea complessa a cura dei docenti, e approfondimento monografico da parte dei gruppi relativo al settore oggetto dello stage. Su questo approfondimento ogni gruppo può documentarsi anche con l’aiuto degli esperti dei singoli settori; b. osservazione partecipante della durata di una settimana nel corso della quale la classe, suddivisa in gruppi, è completamente esentata dalle lezioni e segue gli orari che ogni organizzazione propone e concorda. Non c’è un monte ore fissato. Nei momenti vuoti tiene un diario di bordo o incontra i docenti tutor o risolve i problemi che di volta in volta si presentano; c. riflessione e stesura di un dossier sull’esperienza Ogni gruppo, al ritorno dall’esperienza di osservazione, scrive un report e riflette sull’intero percorso, allo scopo di mettere in relazione le conoscenze teoriche e l’esperienza diretta e quindi di elaborare un personale punto di vista. Per la rilevanza e la consistenza di questo segmento di formazione, il dossier costituisce un riferimento significativo per l’esame.
La classe è di 27 studenti e studentesse e si sono suddivisi/e nei seguenti settori:
-
Lavoro – Rappresentanza – Diritti - Sindacato tutor prof.
Mantovani (storia) -
Lavoro – Nuove forme di lavoro Centro per l’impiego tutor prof.
Mantovani - Ambiente – Acqua. Istituzioni o associazioni di Ferrara tutor prof.ssa Bianchi (scienze naturali) -
Ambiente – Aziende agricole, biodinamiche o a sviluppo integrato
tutor prof.ssa Bianchi
Politiche di integrazione:
a. donne e giustizia - UDI tutor prof.ssa Calabrese (Italiano)
e Veloccia (Diritto Economia)
b. nuove povertà - giovani - Opera Don Calabria prof.ssa
Veloccia
Grande
distribuzione COOP – tutor prof.ssa
Laterza (Matematica)
Commercio
equo e solidale – tutor prof.ssa Bigoni (Inglese)
La
politica culturale: organizzazione di ‘eventi’ e comunicazione, tutor proff. Bresciani (Storia dell’arte) Calabrese,
Caleffi (Filosofia)
La coordinatrice prof.ssa Marchetti (scienze sociali) ha il compito di tenere i collegamenti tra i gruppi, dell’organizzazione burocratica e formale e delle relazioni con i diversi settori dello stage. Ma i primi contatti, dove è possibile, sono presi dagli studenti e dalle studentesse in prima persona.
Lo stage ha la durata di una settimana, dal 14 al 19 Marzo 2004.
Ferrara, Ottobre 2004 Insegnante Lucia Marchetti
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