Si riportano di seguito le decisioni
e i punti di acquisizione del seminario relativi a:
1. L’associazione
Il primo giorno il preside Mori ha
sottolineato come questo volesse essere un seminario fondativo di un’associazione
che si propone come primo scopo quello di non disperdere la storia di
scuole che, a partire dal 1974, hanno fatto innovazione in Italia e
hanno praticato ricerca didattica. Dall’altro lato questa associazione
vuole realizzare lo spirito dell’autonomia e puntare sulla professionalità
dei docenti. Si vuole costruire una rete ‘leggera’ di scuole e di persone
che progettano e fanno buone pratiche e che una volta l’anno si incontrano
per confrontarsi e discutere.
Il terzo giorno il seminario ha letto
la bozza di statuto e ha valutato l’opportunità di sostituire
la denominazione e il logo con un nome più sintetico e più
pregnante/allusivo all’oggetto del nostro indirizzo - la contemporaneità
/ complessità / nomadismo / soglia - magari sul modello del titolo
della rivista ‘Sensate Esperienze’, con un sottotitolo ‘le scienze
umane e sociali in classe’. Su questo sottotitolo si è discusso
perché per alcuni è meglio ampliare la denominazione,
per altri no.
Sono stati proposti emendamenti alla bozza di statuto all’art.2 nel
senso di diminuire l’enfasi sui processi di innovazione che non sembrano
forti in questa fase e di accentuare l’aspetto del rapporto tra il nostro
indirizzo e la realtà sociale che necessita di radicamento e
di capacità di cambiamento. Emendamenti sono stati proposti anche
all’art.4, comma 1, sia sulla durata del seminario (non tassativamente
due giorni) sia sulla sede (non tassativamente Ferrara). Per tutte queste
procedure ci si è dati il termine di un mese.
Si è, inoltre, valutata la necessità
di reperire finanziamenti (circa 5.000 euro l’anno) e si sono impegnati
in questo senso Lucia Marchetti, Maurizia Camurani, Luigi Mantuano e
Antonio Ronco.
Sulla questione dell’identità dell’associazione, oltre a quanto
viene detto nello statuto, è stata ribadita la caratteristica
di un gruppo di ricerca-laboratorio su aspetti rilevanti del curricolo.
Si individuerà un tema per anno e ci si incontrerà prevedibilmente
a fine Marzo (il periodo pare buono per tutti) per mettere a confronto
i risultati, secondo una modalità che tenga insieme il pensare
e il fare e il procedere, quindi, verso livelli più consolidati
di costruzione dell’indirizzo.
Si decide di avere come siti di pubblicazione dei nostri documenti e
del forum il www.manzoniweb.it
e il www.liceoariosto.it
2. I temi affrontati:
riassetto
curricolo, linguaggi della contemporaneitŕ, asse storico-antropologico.
Su ciascuno dei temi saranno stese le relazioni da parte dei colleghi
e delle colleghe, comprensive del dibattito. Ciò che qui va riportato
è che da tutti è stato riconosciuto un passo in avanti
nel riassetto del curricolo delineato dal documento nazionale del febbraio
2000 secondo la chiave storico-antropologica. Questa prospettiva, che
nel documento era solo enunciata, è diventata per molte delle
nostre esperienze una lente attraverso la quale abbiamo cominciato a
progettare e a leggere il curricolo e le pratiche. Ne abbiamo ricavato
7 indicatori procedurali di decodificazione della contemporaneità.
(Dice Mantovani che dobbiamo costruirci una teoria e forse
questo č un primo tassello, ndr).
Un altro aspetto che è stato condiviso da tutti i presenti è
la necessità di far entrare in modo più pervasivo l’uso
dei nuovi linguaggi nella pratica quotidiana di insegnamento nel nostro
indirizzo e Tortello ce ne ha mostrato la imprescindibilità e
le diverse possibilità, così come la prospettiva di un
lavoro in rete.
3. Il prossimo seminario
Su proposta di Camuri il gruppo dei presenti ha messo a tema del prossimo
seminario la relazione così come è stata
prospettata dai diversi interventi di Mantovani e che Luigi Mantuano
ha suggerito come uno dei 7 indicatori procedurali in chiave storico-antropologica
del nostro curricolo. Su questo tema riserviamo una sessione alla relazione
che Luigi Mantuano farà su Michel de Certeau e una sessione
al confronto sulle esperienze didattiche, mentre lasciamo aperte le
altre due sessioni, una alla discussione finale sui punti acquisiti
e un’altra alle questioni contingenti che si riveleranno interessanti
fra un anno.
A cura di Lucia Marchetti
Ferrara, Aprile 2004
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