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PROGETTAZIONE La progettazione del CdC della 1 R (primo anno del Liceo Delle Scienze Sociali) a.s. 05/06 |
Liceo Classico “L. Ariosto” Ferrara Indirizzo di Scienze Sociali Classe 1° sez. RPROGETTAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
“ Il percorso formativo
previsto dall’indirizzo di Scienze sociali si proietta (dal Documento del Gruppo di lavoro nazionale, Febbraio 2000)
Anno scolastico 2005-2006
- Il curricolo di scienze sociali - la classe e il consiglio di classe - gli obiettivi sociorelazionali e cognitivi, le abilità di studio - i percorsi pluridisciplinari e l’organizzazione didattica - i criteri di valutazione e le modalità di comunicazione alle famiglie
1. Il curricolo di Scienze sociali Il nostro progetto affida al biennio “il compito di avviare la costruzione di abiti mentali adeguati” attraverso un approccio integrato fra le discipline che si dovrebbe concretizzare in percorsi che “correlino la dimensione personale a quella sociale, il micro al macro, la linea diacronica e quella sincronica”. Il taglio con cui leggere i diversi contenuti disciplinari è di carattere storico-antropologico, e quindi lo sforzo dovrà concentrarsi nell’abituare gli allievi, ma anche noi stessi/e a ragionare sui bisogni fondamentali, sulla loro genealogia, e nel mantenere la curiosità a scoprire quali risposte hanno trovato diverse aggregazioni umane nel rapporto natura-cultura. (cfr. Documento nazionale) L’aggregazione fra molte discipline ha il vantaggio di ridurre la frammentazione nella testa degli studenti e di costringere gli/le insegnanti a una progettazione per grandi mappe, ma anche per mettere fondamenta nella preparazione degli allievi e per aiutarli ad orientarsi tra i diversi contenuti culturali.
2. La classe e il Consiglio di classe La classe è composta da 26 studenti: 21 femmine e 5 maschi, una ripetente, 13 vengono da fuori Ferrara, 11 dalla provincia e 2 da fuori provincia. Dai giudizi della scuola media risulta che: 3 studenti hanno ottimo, 5 distinto, 12 buono e 6 sufficiente. Il quadro di partenza, abbastanza positivo, ha trovato conferma nelle prove previste dall’ Ariosto Incipit (lettura, scrittura, ascolto, logica): una metà della classe ha ottenuto il punteggio massimo, mentre l’altra metà un punteggio intermedio. Altre prove più legate alla motivazione, ad atteggiamenti nei confronti della scuola e, più in generale, ad aspettative rispetto a se stessi e al ‘mondo’, hanno evidenziato vivacità, voglia di imparare, consapevolezza dei problemi sociali e desiderio di aiutare il prossimo, aspirazioni ad esprimersi in forme creative ed originali. Il Consiglio di classe ha preso nota di questo quadro di partenza e delle buone motivazioni espresse dalla quasi totalità della classe e si augura che tali buone premesse possano dare altrettanti buoni frutti… Inoltre, il Consiglio si riconosce nel progetto complessivo dell’Indirizzo e da esso trae un’ulteriore occasione di positiva integrazione di saperi e di pratiche educative. Ha concordato quindi obiettivi, modalità di lavoro e percorsi culturali.
3. Gli obiettivi sociorelazionali. Su un piano generale la formazione dovrebbe contribuire a potenziare la conoscenza di sé e ad ampliare la conoscenza del mondo e le discipline dovrebbero riuscire a coniugare questo doppio livello, soggettivo e oggettivo, nell’articolazione del programma. Un secondo obiettivo, più concreto, consiste nel fornire ai ragazzi un metodo di studio che consenta loro di affrontare con competenza e sicurezza il lavoro scolastico in primo luogo, ma anche di 'leggere' con qualche strumento in più l'esperienza del quotidiano. Sul piano relazionale la pratica didattica sarà orientata a motivare la partecipazione dello/a studente alla costruzione della propria formazione e a curare il clima di classe attraverso attività che valorizzino il singolo e il gruppo sulla base di un confronto franco e sereno e fondato sulla collaborazione tra compagni e tra allievi e insegnante. Si indicano come possibili strategie:
↬ per l’insegnante - consegna preventiva del piano di lavoro e giustificazione delle scelte e dei percorsi (Contratto pedagogico) - interruzione in itinere per fare il punto, per riflettere sull'attività, per ritornare al piano di lavoro e per analizzare l'apprendimento (metariflessione - coinvolgimento degli studenti anche in fase di verifica, attraverso la richiesta di previsioni sul tipo di prova più coerente col lavoro svolto, di giudizi (facoltativi) sul tipo di prova e sulla sua rispondenza col lavoro svolto - discussione sui risultati delle verifiche - valutazione degli allievi sull'andamento della classe, sul profitto e sulla crescita culturale - valorizzazione di un clima piacevole e disteso nel lavoro di classe
↬ per gli/le studenti - ascoltare le opinioni altrui, collaborare con compagni e docenti, individuando tempi e modi della partecipazione per mantenere efficace la comunicazione; - seguire le attività proposte nei diversi ambiti disciplinari con impegno, partecipazione e puntualità nel rispetto delle consegne.
Sul piano cognitivo e delle abilità di studio LESSICO. Potenziamento della competenza lessicale. Gli allievi terranno una rubrica dei termini specifici, inoltre faranno esercizi sui termini attraverso il vocabolario o altri testi. LETTURA-COMPRENSIONE. Gli allievi saranno addestrati a diversi scopi di lettura, prima di tutto la comprensione attraverso esercizi di previsione del contenuto a partire dal titolo, comprensione del 'succo' del brano, individuazione di nessi logici e delle parti fondamentali, discriminazione tra l'essenziale e il secondario, fra il generale e lo specifico, fra il concetto e l'esempio, memorizzazione. LETTURA-SINTESI-PRODUZIONE. Ricomposizione dei concetti-chiave attraverso SCHEMI che ne evidenzino i rapporti (causa-effetto, correlazione, prima-dopo, congruenze, incongruenze..) e TESTI ORALI e SCRITTI. Gli allievi saranno inoltre abituati a: - riconoscere le differenze tra tipi di libro diversi - usare il testo in modo competente (citazioni, uso di indici e titoli per individuare i contenuti fondamentali di un testo) - capire una bibliografia - stendere una relazione - scrivere un verbale - usare il computer per scrivere, per elaborare indagini semplici, per acquisire il programma power point - parlare per esporre un argomento, per discutere, per argomentare, per difendere una tesi... - tenere in ordine il quaderno.
4. I percorsi pluridisciplinari e organizzazione della didattica “ Il tema unificante dei diversi percorsi disciplinari è società-modelli culturali. Si tratta di un tema multiprospettico entro il quale è possibile progettare percorsi e moduli diversi che, tuttavia, richiamano la chiave interpretativa del curricolo, quella storico-antropologica. Esso, inoltre, realizza la necessaria aggregazione tra diverse prospettive disciplinari, ma insieme consente di riconoscerne le specificità ” (Progetto del Liceo delle scienze sociali, Liceo “Ariosto”, 1999) L’organizzazione della didattica tiene presente da un lato il perseguimento degli obiettivi sopra indicati e, dall’altro, la possibilità di compresenze o di integrazioni sui macro-percorsi individuati che sono progettati a maglie larghe, ma anche chiari nella messa a fuoco delle diverse prospettive disciplinari. Sul piano metodologico si vuole porre lo studente in grado di produrre concetti e soluzioni ai problemi, pur in una cornice offerta dall’insegnante, si vuole che attivi il gusto della scoperta e che sviluppi un atteggiamento aperto al confronto e in grado di assumere una posizione propria.
A. Per una lettura della società
Le discipline coinvolte in primo piano sono: storia, diritto, economia, antropologia; in secondo piano: linguaggi non-verbali, italiano. Questo percorso è realizzato in questo indirizzo da più di dieci anni e, pur avendo subito modifiche, rimane valido nella sua impostazione di fondo. Ha come fulcro il concetto di società di cui privilegia la dimensione economica e giuridica, tuttavia le considera come espressione dell’attività umana e come risposte a bisogni naturali e culturali riconducibili a precisi contesti storici. Le diverse discipline si misurano sui criteri organizzatori del concetto di società e li osservano su temi fondamentali per le scienze sociali: AMBIENTE, LO SPAZIO E IL TEMPO, LA CULTURA, I BISOGNI FONDAMENTALI, L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE, I RUOLI, LE REGOLE E IL POTERE. Il lavoro di quest’anno si articolerà quindi in: A.1. L’uomo e l’ambiente: - l’abitare e il vivere in comunità - dal villaggio alla città (Linguaggi non verbali, Antropologia) A.2. La figura femminile nelle società antiche (Diritto, Storia e antropologia)
B. Cultura-individuo-interazione sociale
Le discipline coinvolte sono: scienze naturali, antropologia, psicologia, italiano educazione fisica, linguaggi non-verbali. Questo percorso, più interno alle discipline di indirizzo, privilegia la dimensione psico-sociologica e comunicativa e trova un’integrazione forte nel problema delle radici, della ‘genealogia’, nel bisogno di interazione, o nella necessità di interazione e di coesione sociale. Il linguaggio umano viene messo a confronto con quello degli altri animali, il linguaggio verbale con quello non verbale. Il lavoro di quest’anno si articolerà quindi in tre percorsi:
B.1. rapporto io-famiglia; io-infanzia; io-natura; io-animali ( Italiano, Scienze naturali, Psicologia)
B.2. La radice biologica, psicologica e sociale fonda anche un percorso che privilegia il linguaggio del corpo. La danza in particolare “da sempre ha fatto parte della vita dell’uomo, celebrando, assieme al senso di appartenenza sociale, il mistero della conoscenza, della nascita, della vita, della morte” in F.Zagatti, La danza educativa. (Scienze Motorie)
B.3. Un terzo percorso ha il suo fulcro nella comunicazione all’interno di un gruppo umano. A partire dalla radice biologica del ciclo di vita, si analizza il ruolo del rito. - I riti di passaggio nelle società semplici e nella fiaba - I riti di iniziazione femminile - L’espressione artistica come rito di sopravvivenza: le cacce del paleolitico (Antropologia , Italiano e Linguaggi non verbali)
C. Culture e visione del mondo.
Le discipline coinvolte sono: antropologia culturale, religione, scienze naturali, italiano, storia, linguaggi non verbali, scienze motorie. Questo percorso rende più evidente il modo in cui le comunità esprimono le loro capacità umane, la loro ‘immagine del mondo’, cioè la dimensione culturale. Si analizzeranno i prodotti simbolici, l’idea del corpo nella cultura occidentale e in quella orientale, i racconti sulle origini, e sulla vita dopo la morte, le tecniche, il mito. “ Noi desideriamo far capire ai fanciulli che l’uomo cerca costantemente di introdurre l’ordine della ragione nel suo mondo, che in tale ricerca procede con una varietà di strumenti simbolici, e che facendo ciò esplica in modo particolarmente intenso e del tutto razionale la sua umanità ” (J.S.Bruner, Un corso di studi sull’uomo in Verso una teoria dell’istruzione, p.143). Il lavoro quest’anno si articolerà quindi in:
C.1. La rappresentazione del mondo attraverso il mito - La nascita del mondo, Gli Dei, e principali figure in Omero - La grande Madre mediterranea - i miti matriarcali ( Italiano e Linguaggi non verbali)
C.2. L’idea del corpo nella cultura orientale e in quella occidentale - La rappresentazione della figura umana maschile e femminile nel Vicino Oriente e in Occidente (dal III Millennio a. C. all’arte greca e romana) - La concezione del corpo e del mondo nella cultura yoga (Linguaggi non verbali e Educazione motoria)
C.3. Società, culto, diritto, natura e utopia nell’Antico Israele Società e aggressività (Religione, Antropologia e Scienze naturali)
C.4. Il rapporto con la divinità e i luoghi del sacro (Linguaggi non verbali)
C.5. La cultura come connessione tra mondo ideale e vita quotidiana. La cultura come mappa che racconta una storia. Incontri e scontri culturali. (Antropologia e Scienze sociali)
Organizzazione della didattica. Sono previste a modulo nel primo quadrimestre Linguaggi non verbali e nel secondo Diritto Economia. Per l’intero anno è invece prevista una compresenza fra Diritto Economia e Storia, nel primo quadrimestre Italiano e Linguaggi non verbali, nel secondo quadrimestre Matematica e Linguaggi non verbali. Il Consiglio di classe valuterà l’opportunità di riservare una quota oraria all’interno del 15% del monte ore complessivo per l’attuazione di parti del progetto comune o per particolari iniziative che saranno ritenute rilevanti per la formazione degli studenti e delle studentesse.
Valutazione. I docenti faranno verifiche e valutazioni. La verifica ha lo scopo di misurare l’andamento del processo educativo per avere costantemente informazioni sul cammino percorso, sul processo di apprendimento, sulla rispondenza agli obiettivi e sarà realizzata attraverso prove di varia natura: test, domande a risposta multipla o a risposta chiusa, compilazione di schede, di griglie… La valutazione sarà formativa oltre che sommativa e si articolerà su piani diversi: nei confronti degli allievi attraverso la valutazione dei livelli conseguiti e la formulazione di un giudizio articolato su ciascuna prova, accompagnato da una valutazione numerica. Nel caso dei percorsi multidisciplinari o di intrecci fra discipline le fasi della verifica e della valutazione saranno comuni. I risultati delle verifiche scritte e orali sono comunicati agli/le studenti che sono i primi informatori dei loro genitori, gli incontri ufficiali sono a metà quadrimestre per tutti gli allievi e a fine primo quadrimestre per gli allievi che presentano insufficienze. Periodicamente sarà possibile la consultazione on-line delle valutazioni. L’incontro di metà quadrimestre è organizzato in due momenti, una fase di incontro collettivo tra genitori e docenti dove la coordinatrice illustra la situazione della classe e il progetto del Consiglio dei professori, in seguito viene consegnata una pagellina e si procede ai colloqui individuali. Al di là delle scadenze ufficiali, se qualche genitore desidera incontrare un insegnante è sufficiente che il figlio o la figlia ne faccia richiesta al docente.
La coordinatrice prof.ssa Maria Cristina Quintavalli Ferrara, Settembre 2005
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