Modelli di welfare: come rispondere ai bisogni

     Sport e salute mentale

Un’esperienza di collaborazione tra studenti del liceo, Centro Maccaccaro e Club ‘Integriamoci’.

Liceo Classico L. Ariosto Ferrara - Indirizzo di Scienze sociali

Classe 4R, 5R, 5P - Anno scolastico 2001/02

Caratteristiche dell’esperienza

Questo stage, rivolto a 11 studenti di scienze sociali di 4R, 5R, 5P, rappresenta una esperienza nuova sia per modalità di svolgimento, sia per uno spostamento sostanziale del fuoco: dall’osservazione delle strutture e del modello di servizio ad un agire diretto che vede tirocinanti e ospiti dei servizi co-protagonisti di un’attività che si snoda nell’intero arco dell’anno.

Il punto di vista da cui si osserva il tema generale della risposta ai bisogni è diverso da quelli finora sperimentati. Lo sport, prima ancora di essere un’occasione di apertura di confini tra istituzioni e società, può essere uno strumento efficace per un soggetto in disagio mentale per entrare in contatto con se stesso e con l’altro, una via più facile e più diretta. Così come lo è sicuramente per un soggetto in formazione come i nostri studenti. Un secondo aspetto, già accennato, è rappresentato dalla funzione sociale intesa sia come socializzazione sia come contributo al rafforzamento della coesione sociale.

Per il modo in cui è nato, solo nel corso dell’azione, questo stage evidenzia le sue potenzialità, la sua valenza formativa e le sue articolazioni. All’inizio infatti, gli operatori del Centro Maccaccaro hanno semplicemente chiesto al liceo la disponibilità di studenti a costituire una squadra di pallavolo con gli utenti del Centro e con gli iscritti al Club Integriamoci.

Il percorso di lavoro

A Settembre il Centro Maccaccaro chiede al Liceo la disponibilità a svolgere un’attività di pallavolo con alcuni ospiti del Centro il lunedì pomeriggio. Questa richiesta nasce in virtù di una consolidata collaborazione tra le nostre istituzioni - scuola e servizio di salute mentale - che, tra l’altro ha prodotto nel 1998 un viaggio in Colorado organizzato da psichiatri che a Boulder gestiscono un omologo Club Integriamoci con il quale il Club di Ferrara è gemellato.

La scuola e i singoli studenti aderiscono volentieri, la prima per uno spirito collaborativo che in tutti questi anni ha riscontrato da parte dei servizi, gli studenti, ci sembra, per sensibilità e senso di responsabilità sociale, perché all’inizio questa attività si prospettava come un fatto squisitamente personale.

A fine Settembre in occasione di una riunione del Dipartimento di Scienze Sociali si decide di includere questa esperienza nel più ampio progetto di stage nei servizi sociali e quindi di organizzarla come uno stage vero e proprio. Vengono quindi coinvolti i docenti di Scienze sociali e di Educazione fisica e si inserisce il progetto anche nel piano dei finanziamenti approvati dal CIPE. Da questo momento comincia l’attività di progettazione e gli incontri tra l’insegnante di Scienze sociali, tutor del progetto, l’insegnante di educazione fisica, gli operatori tutor aziendali e la dott.ssa Francesca Cigala Fulgosi, medico psichiatra responsabile del Dipartimento di salute mentale Ferrara sud.
In Ottobre, inoltre, vista la rilevanza che l’esperienza poteva assumere nel curricolo, il tutor interno illustra al gruppo di studenti il senso che il progetto veniva ad assumere e gli studenti affiancano all’attività in palestra alcuni incontri con operatori del Maccaccaro sul funzionamento del Centro e sulle caratteristiche del Club. Viene loro fornita una bibliografia sulle problematiche legate alla psicomotricità che va a completare una ricerca già avviata dai ragazzi stessi, sia in biblioteca sia in internet.
I Consigli di classe mettono a disposizione il 15% dell’orario per queste ricerche e per la schedatura dei testi.

Le attività previste sono:

• due sedute di psicomotricità rivolte solo agli studenti;
• partecipazione al seminario Lo sport che non si vede il 23 Febbraio 2002;
• un’intera giornata (8.30-15.00) presso il Centro Maccaccaro per gruppi di 5 e 6 (25 febbraio e 1 marzo);
• incontro con il Direttivo del Club per la presentazione di attività, statuto, finalità, storia del Club;
• due pomeriggi al Club (14.30-17.00);
• scrittura assistita, probabilmente presso il Club;
• torneo cittadino di pallavolo (13 marzo);
• partita a Parma con trasferta ( 23 febbraio);
• Convegno Sport e salute mentale - 3 Maggio 2002- organizzato da Servizio salute mentale, UISP nazionale, Liceo classico e Itis (con cui si è avviata un’esperienza di attività calcistica).
• Tavola rotonda conclusiva dell’intero progetto su Welfare e risposte ai bisogni presso il Liceo classico (Giugno 2002).

Finalità e competenze

Questo percorso mette in atto capacità che attengono sia alla sfera cognitiva, sia a quella sociale, sia a quella emotiva. Individuiamo di seguito alcune finalità formative:

• acquisire e mettere in pratica comportamenti caratterizzati da sensibilità sociale, attenzione all’altro e ai contesti; assunzione di responsabilità rispetto a questioni che riguardano l’intera società;
• saper entrare in relazione con soggetti diversi a volte problematici (oltre gli utenti, enti, esperti, istituzioni, operatori, organizzazioni del tempo libero);
• saper affrontare situazioni nuove e impreviste
• saper lavorare in gruppo e riuscire ad interagire in un gruppo eterogeneo
• motivazione, interesse e disponibilità all’impegno;
• costanza di presenza e di impegno;
• responsabilità nell’assumere il carico di lavoro;
• capacità di osservazione e flessibilità.

E competenze specifiche:

• saper ricercare strumenti e materiale bibliografico inerente ai temi de settore;
• saper acquisire progressivamente autonomia di lavoro;
• saper organizzare una rielaborazione;
• saper trovare forme efficaci di comunicazione dei risultati;
• saper gestire un confronto pubblico;
• saper produrre contributi personali e originali.

Alessandra Guidorzi tutor
Pierluigi Frozzi tutor
Lucia Marchetti referente