L'istituzione a Ferrara di un Regio Liceo statale
avviene il 2 dicembre 1860 a seguito delle disposizioni ministeriali
sulla costituzione dei licei nelle province dell'Emilia.
Il giorno dopo, sette professori e trentacinque studenti iniziavano
il primo anno scolastico 1860/61. Come sede viene scelto il piano
terreno dell'austero edificio in via Borgoleoni dove avevano fatto
scuola i Gesuiti fin dal 1551. Rispetto alla città l'ubicazione
è centrale al punto che "l'entrata e l'uscita degli allievi
saranno regolate secondo l'ora indicata e suonata dall'orologio del
Castello".
Nel 1865, il Liceo di Ferrara assunse il nome "dell'autore
del Furioso", che rappresenta la gloria maggiore della città.
Nelle intenzioni ministeriali, l'istruzione liceale era indirizzata
ai figli del ceto medio, che si sarebbero avviati alle libere professioni
e avrebbero occupato posizioni di responsabilità nella società
e nell'Amministrazione del nuovo Stato. Aveva perciò come principale
obiettivo la preparazione della classe dirigente attraverso una selezione
fondata sulla formazione umanistica e classica. I primi allievi del
Liceo di Ferrara, infatti, appartenevano tutti a famiglie del ceto
agrario, delle professioni e del commercio.
Per tutto l'Ottocento e fino ai primi anni del Novecento, il Liceo
aveva solo tre classi e un numero di studenti che non superava le
settanta unità. Molto scarsa la presenza femminile: solo cinque
studentesse conseguono la Licenza Liceale nei primi quarant'anni del
Liceo e, ancora fino al 1925, la percentuale delle allieve risulta
inferiore al dieci per cento degli iscritti.
Dopo un inizio non privo di difficoltà, soprattutto
a causa del poco funzionale edificio scolastico, il Liceo cominciò
ad avere un'attività scolastica di buon livello anche grazie
ad un corpo docente di qualità culturali e professionali non
comuni. Anche tra gli allievi che hanno studiato sui banchi del Liceo,
sono frequenti i nomi diventati famosi: è il caso dello scrittore
Giorgio Bassani e del regista Michelangelo Antonioni.
Dal secondo Novecento e, soprattutto a partire dai
primi anni '60, il clima culturale ed il dibattito interno al Liceo
rispondono alle esigenze di innovazione che provengono dalla società:
ad esempio la riforma della scuola media unificata, nell'a.s. 1963/64,
sollecita i docenti ad una riflessione sulla nuova funzione formativa
del Liceo.
La partecipazione di genitori e studenti al dialogo educativo viene
favorita e dal confronto fra le varie componenti scaturisce lo "Statuto
e regolamento della comunità studentesca Ariosto", presentato
all'approvazione del Collegio dei docenti nel febbraio 1968.
Principi fondamentali del documento sono l'apprendimento dei metodi
della partecipazione democratica e la concezione della scuola come
comunità in stretto rapporto con il mondo sociale e civile.
Proprio in questi anni l'identità formativa del Liceo si trasforma
e assume le nuove caratteristiche che conserva anche oggi.
In altre parole si può dire che il Liceo Ariosto nasce una
seconda volta, infatti nel 1974 si fa promotore di nuovi percorsi
formativi, che prendono il nome di "sperimentazione": gli
indirizzi sperimentali sono il classico, il letterario-moderno, il
linguistico, scienze umane e sociali.
Il Decreto Delegato n. 419/74 apriva allora la strada
ai progetti curricolari sperimentali elaborati dal Collegio dei docenti,
con i quali, in assenza di un provvedimento legislativo di riforma
della scuola secondaria, si esprimeva concretamente la partecipazione
della committenza locale ai processi generali di cambiamento dell'istruzione.
I docenti dell'Ariosto dimostrano una visione strategica del ruolo
della scuola e del suo rapporto con le trasformazioni della società
e si rendono disponibili a rivedere la propria preparazione professionale,
ad aprirsi alla pratica della collegialità e a ripensare il
ruolo sociale della funzione docente.
Il Liceo intraprende la strada del rinnovamento e cerca di conciliare
la migliore tradizione culturale dell'istituto con le esigenze di
una società democratica che chiedeva la piena scolarità
insieme alla qualità dei processi di istruzione.
L'utenza si allarga e, per effetto dell'innovazione didattica il numero
delle classi cresce di anno in anno (cfr. la tabella delle iscrizioni
degli studenti dal 1947 al 2001).
Nel 1976 viene inaugurata la nuova sede del Liceo:
essa realizza, proprio nel cuore della Ferrara rinascimentale, un
ambiente scolastico nel quale avanzati concetti architettonici sanno
interpretare le nuove esigenze della formazione scolastica.
Negli anni seguenti la sperimentazione rappresenta
sempre più un fondamentale spazio di ricerca e un laboratorio
di strategie didattiche, cui gli insegnanti del Liceo si dedicano
sottoponendo a periodica verifica il progetto complessivo ed aggiornando
la proposta metodologica.
Il Liceo segue con attenzione il lavoro della Commissione Ministeriale
che, dal 1988, sottopone a revisione i profili degli indirizzi di
studio e attiva nel 1991 l'indirizzo classico Brocca, seguito nel
1992 da quello linguistico e da quello scientifico. Con lo stesso
spirito il Liceo partecipa nel 1995, assieme ad altri quattro istituti
al "Progetto Proteo" coordinato dalla Direzione classica
del Ministero: i docenti delle cinque scuole sono stati coinvolti
direttamente nella formulazione degli obiettivi e nella costruzione
dei curricoli e dei programmi della discipline.
Il Liceo si trova, dall'anno scolastico 1997/98,
nuovamente impegnato nell'adesione, assieme ad altri ventun Licei
al "Progetto Autonomia", elaborato dalle Direzioni Generali
del Ministero. Il progetto si ispira all'art. 21 della Legge 59/97
e alle riflessioni della Commissione dei Saggi sui "saperi essenziali";
esso si pone l'obiettivo di sperimentare le modalità della
flessibilità curricolare organizzativa e didattica. Risultano
privilegiati gli aspetti della gestione del curricolo e del lavoro
quotidiano: la modularità didattica e organizzativa per un
certo numero di discipline, l'attività di codocenza, gli standard
di apprendimento, la quota di variabilità tra le discipline
del piano di studi.
Il Liceo modifica i curricoli degli indirizzi classico, linguistico
e scienze sociali e dall'a.s. 97/98 è attivato il nuovo indirizzo
scientifico-tecnologico.
I docenti del Liceo hanno costantemente affiancato
la sperimentazione dei nuovi curricoli alle riflessioni sulle strategie
didattiche e valutative e ai rapporti con studenti e famiglie. Sono
stati perciò affrontati temi nodali quali la progettazione
didattica del Consiglio di classe, i criteri di valutazione, l'orientamento
nel Biennio, la costruzione di un positivo clima di lavoro. Ai Dipartimenti
disciplinari è affidata l'elaborazione culturale e didattica
e la condivisione dei progetti e delle strategie. Una parte importante
del lavoro di questi anni ha avuto l'obiettivo di esplicitare agli
studenti e alle famiglie i processi formativi realizzati dalla scuola,
perseguendo con determinazione la strada della trasparenza degli atti
scolastici.
Gli aspetti interculturali del processo di unificazione europea hanno
trovato rispondenza negli obiettivi educativi e cognitivi degli indirizzi
di studio, non solo di carattere linguistico-moderno. Il Liceo ha
intensificato le iniziative di scambi culturali con scuole dei paesi
dell'Unione Europea.
Coerente con le finalità formative del Liceo si è costituito
nel 1991 il gruppo teatrale "Fonema", la cui attività,
sviluppa originali percorsi espressivi, privilegiando la rappresentazione
di testi della tradizione classica.
Dal 1992 il Ministero, nell'ambito dei Piani nazionali di aggiornamento,
ha incaricato un certo numero di istituti-polo di organizzare seminari
di formazione per presidi e docenti. Anche il Liceo Ariosto è
stato tra questi. Tale attività è stata intensa: basti
pensare che dal 1992 al 2000 il Liceo ha ospitato nelle proprie strutture
scolastiche venti corsi residenziali di aggiornamento che hanno coinvolto,
complessivamente, oltre ottocento tra docenti e presidi. E' stato
dunque necessario realizzare un grande sforzo organizzativo, gestionale
e, talora, anche progettuale, che ha visto impegnata ogni risorsa
materiale e professionale del Liceo; tutto questo si è rivelato
un'importante opportunità per realizzare le prove tecniche
dell'autonomia degli istituti scolastici. E' anche evidente che esperienze
di questa natura possiedono, per la scuola che le realizza, una potenziale
ricaduta sui propri stili organizzativi e didattici e un effetto alone
in termini di riconoscimento di ruolo nei confronti del proprio territorio.
Merita una particolare citazione l'organizzazione dei seminari annuali
sull'insegnamento della filosofia e sul rinnovamento dell'indirizzo
di scienze sociali.
Ultima annotazione: le molte attività e le
tante iniziative realizzate nel Liceo richiedono un'ampia disponibilità
degli spazi e dei servizi dell'Istituto; già da alcuni anni,
il Liceo è aperto tutti i giorni con orario continuato dalle
7.30 alle 19.00 con notevole sforzo organizzativo del personale scolastico.
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