Tyto alba |
Classificazione |
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Regno: | Animalia | |
Phylum: | Chordata | |
Subphylum: | Vertebrata | |
Superclasse: | Gnathostomata | |
Classe: | Aves | |
Sottoclasse: | Neornithes | |
Superordine: | Neognathae | |
Ordine: | Strigiformes | |
Famiglia: | Tytonidae | |
Genere: | Tyto | |
Specie: | Tyto alba | |
Nome comune: | Barbagianni | |
Caratteristiche |
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Descrizione: | Specie inconfondibile per le parti superiori fulve macchiate di bianco, nero e grigio, per quelle inferiori bianche, spesso punteggiate di scuro, e per i dischi facciali bianchi a forma di cuore, in contrasto con il nero degli occhi. Ha lunghe zampe rivestite di piume bianche. La lunghezza è di 33-35 cm. | |
Habitat e distribuzione: | È diffuso in tutti i continenti, tranne che in Antartide. Si riproduce e caccia in ambienti aperti, dalle campagne alle paludi con canneti, alle brughiere e alle giovani piantagioni. | |
Alimentazione: | Caccia soprattutto di notte e adegua i suoi ritmi a quelli delle prede abituali, che sono in larga misura costituite da arvicole, topi e ratti. | |
Riproduzione: | Nidifica nelle cavità degli alberi, in cataste di balle di fieno o in edifici rustici. Depone 4-7 uova, in un’unica covata, a maggio-giugno. | |
Note museologiche |
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Stato di conservazione: | Buono. | |
Interventi conservativi applicati: | Trattamento antiparassitario (freezer a -23°/-25°C per un minimo di 24 ore). Restauro di tipo conservativo (piumaggio lavato con una soluzione di acqua e ammorbidente al profumo di Marsiglia; parti rigide e sostegni trattati con olio paglierino). | |
Anno di acquisto: | 1904 | |
Numero di inventario vecchio: | 2559, 1218, 486 | |
Numero di inventario nuovo: | 221 |