St. Gilles

Sant’Egidio

Secondo la leggenda, Sant’Egidio nacque nel settimo secolo. Molto presto, si fece conoscere per i suoi miracoli ma volendo sfuggire alla fama lasciò la sua patria e si recò in Provenza.

Fu accolto dalla città di Arles ma lui decise di vivere nella vallata Flaviana in compagnia di una cerva che gli forniva il latte; fu lei la causa dell'incontro tra Sant'Egidio e il re Wamba. Durante una caccia infatti, l'animale inseguito dalla muta reale si rifugiò presso l'eremita. Il re scoprì Egidio ferito da una freccia lanciata da uno dei suoi cacciatori. Commosso, Wamba gli donò la vallata Flaviana per costruirvi un'abbazia.

Il monastero divenne molto famoso e così si sviluppò attorno ad esso una cittadina che nel XII sec. sperimentò anche le partenze per le crociate in quanto importante porto attivo. Sant’Egidio morì in questo monastero il primo settembre del 721 (la data non è certa). Il suo culto si diffuse notevolmente e numerosi contadini vi si recavano per vedere il sepolcro del santo, invocando Sant’Egidio soprattutto contro la paura, le malattie nervose e la protezione dei bambini. Tuttavia, in seguito all'insabbiamento del sito e allo spostamento verso est del letto del Rodano, Saint-Gilles vede diminuire la propria influenza.

La Cattedrale

St. Gilles Cattedrale (L)È situata al centro della cittadina e fu quasi interamente distrutta dai protestanti nel 1562. Della chiesa originaria rimangono: la vasta cripta, la grandiosa facciata e, dietro la chiesa, i resti del coro semidistrutto e la famosa scala a vite.

La cripta

È la chiesa inferiore dell'abbazia (lunga 50 metri e larga 25) costruita tra la fine dell'undicesimo secolo e l'inizio del dodicesimo, a tre navate con volte ogivali.

1. Confessione: all'origine faceva parte della chiesa maggiore di Sant'Egidio; poggia su una volta a spigoli a cassettoni sui quali si possono notare tracce di affreschi; è qui che viene conservato il sepolcro del Santo in un sarcofago paleocristiano.

2. Terza campata della navata centrale: volta a crociere ogivali con lavorazione a nastro pieghettato e chiave di volta che presentano un Cristo beato e sorridente.

3. Quarta campata del collaterale sud a volta a botte.

A) Lapide di Pietro di Castronnovo, legato apostolico assassinato presso il Rodano nel 1208 che fece scatenare, con la sua morte, la lotta contro gli Albigesi.

B) Pozzo della chiesa dove sono state ritrovate le ossa che ora sono nella nicchia superiore: nel 1562, a seguito della strage tra cattolici e protestanti, i corpi furono buttati in questo pozzo.

4. Quinta campata della collaterale sud con volta a spigoli; si può notare un piano inclinato del 1220 che permetteva il passaggio ai monaci tra le due chiese.

5. Seconda campata della collaterale nord con volta a crociere ogivali; in questa campata, vi è la scala riservata ai pellegrini.

 

La vis

 

Si tratta della scala posta sul lato nord della chiesa e che permetteva l'accesso al sottotetto dell'edificio. La scala elicoidale chiamata "vis", finita circa nel 1142, fu sempre famosa presso la notissima corporazione dei tagliapietre che venivano a studiarla mentre compivano il giro di Francia.

La perfetta commettitura delle pietre, che poggiano sia sul nucleo centrale sia sulle pareti cilindriche, compone una volta elicoidale a botte con 9 cunei.

Alcuni tagliapietre hanno lasciato il loro segno scolpito sulle pareti interne come testimonianza del loro passaggio.

 

La facciata

 

Risale al 1180-1240, quando l'arte religiosa era innanzi tutto un arte monastica che doveva essere un insegnamento per un popolo dove gli analfabeti erano numerosi.

I temi che illustrano i portali e i capitelli sono estratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, e fanno quindi di quella facciata un vero "libro di pietra".

La facciata è uno dei più importanti esempi della scultura romanica meridionale. Vi si aprono tre portali collegati da un partito di colonne e pilastri che inquadrano le figure degli apostoli; negli architravi e nelle fasce laterali, su rilievi, è narrata, da sinistra a destra, la vita di Cristo. Nelle tre lunette, al centro il Cristo tra i simboli degli evangelisti, a sinistra l'Adorazione dei Magi e a destra la Crocifissione.