Città della Francia sud-orientale, sulla riva sinistra del Rodano presso la confluenza con la Durance, in posizione favorevole per le importanti vie di comunicazione. Fondata su un’altura calcarea nota col nome di Rocher Des Doms si sviluppò nella pianura circostante. Fondata dai Galli, fu una colonia romana; passata sotto varie dominazioni nel Medio Evo, fino a che, da comune autonomo nel ‘200 passò definitivamente ai Conti di Provenza. Fino agli inizi del ‘300 fu nota solo per l’università. Nel 1305 l’arcivescovo di Bordeaux , eletto papa con il nome di Clemente V, vi fissò la propria dimora. Avignone diventa capoluogo del Contado Venassino, proprietà della Chiesa Romana fin dal 1229. Per tutto il ‘300 e sotto il regno di sette papi la storia di questa città si confonde con quella del Papato. Nel 1316 il successore di Clemente V, Giovanni XXII, anche egli francese, fece ingrandire il palazzo episcopale, edificio sostituito dal poderoso Palazzo dei Papi da benedetto XII (1334-42),Clemente VI (1342-52), Innocenzo VI (1352-62), e infine da Urbano V (1362-70) e da Gregorio XI (1370-78), che influenzato da Caterina da Siena, riportò a Roma la sede papale, due mesi prima di morire. Scoppiato lo scisma d’Occidente, Avignone diviene sede degli antipapi Clemente VII e Benedetto XIII. Nel 1501 ebbe inizio il governo dei Legati Pontifici, durato fino alla Rivoluzione. Nel 1791, dopo le lotte cruenti, la città, acquistata nel 1309 da Clemente V cui la cedette Giovanna I d’Angiò per 80000 fiorini d’oro, fu annessa definitivamente alla Francia. Le molteplici testimonianze storiche e artistiche fanno di Avignone, sede anche di un annuale festival d’arte drammatica, un grande centro turistico. Particolare importanza rivestono il Museo Archeologico e il Museo Calvet. Storia della Scuola AvignoneseNel periodo che va dall’inizio del trecento alla metà, furono chiamati vari pittori senesi i quali creano all’interno della città, una squisita civiltà pittorica. Intorno al 1336 arriva ad Avignone Simone Martini noto pittore senese del quale, le scarse testimonianze a noi pervenuteci, illustrano un nuovo interesse naturalistico che si esplica nel gusto del ritratto e nella tendenza alla rappresentazione narrativa e umanizzata del fatto sacro. Questa ricerca di illusionismo spaziale ha i suoi precedenti negli affreschi di Giotto ad Assisi e a Padova e denuncia l’intervento di pittori senesi della seconda metà del '300 o dello stesso Matteo Giovannetti di Viterbo. Affrescata con scene di caccia e pesca su fondi compatti di verdura, la Camera del Cervo (o del Guardaroba), è opera di artisti francesi e italiani, tra cui già citato Matteo Giovannetti. Questi due cicli fondamentali di pittura profonda si caratterizzano con la particolare interpretazione, stilizzata e nutrita di osservazioni dal vero, che davano della natura Petrarca e Simone Marini intorno al 1340. Nei venticinque anni successivi Matteo Giovannetti, coadiuvato da una folta équipe di pittori francesi e italiani, decora gran parte del Palazzo dei Papi. Il Palazzo dei Papi Il “ Palazzo dei Papi “ di Avignone copre una superficie di 15000 m2 ed è una delle più vaste residenze di Europa . La struttura comprende due edifici affiancati, il palazzo vecchio (palais vieux) a nord e il palazzo nuovo (palais neuf) a sud. La costruzione di quest’ultimo si protesse per quasi trent’anni. Il Palazzo dei Papi fu allo stesso tempo fortezza e palazzo , questo sembra un’enorme cittadella che nasce dalla roccia, da qui definito infatti cittadella che nasce direttamente dalla roccia. Dieci grosse torri quadrate (alcune delle quali alte più di 50 m) fiancheggiano le mura puntellati da immensi archi a terzo punto che sostengono i piombatoi (tipico esempio di architettura militare). La costruzione del palazzo vecchio (dall’aspetto austero) si deve al volere del monaco cistercense Benedetto XII che fece radere al suolo l’edificio principale per farvi costruire una residenza adatta alla preghiera e ben difesa. Affidò questo incarico a Pierre Poisson di Mirepoix. Le quattro ali del palazzo vecchio sono disposte attorno ad un chiostro e sono fiancheggiate da alcune torri la più importante delle quali (la torre trovillas o nord) fungeva da mastro e da prigione. La costruzione del palazzo nuovo (speculare rispetto al palazzo vecchio) si deve al principe della chiesa, artista e mecenate Clemente VI che la commissionò all’architetto dell’Ile-de-France, Jean de Lauvres così che la torre del guardaroba (tour de le guarde-robe) e due nuovi corpi di edifici vennero a chiudere la piazza pubblica (o grande cortile). La decorazione dell’interno del nuovo palazzo fu affidata ad un gruppo di artisti italiani diretti prima da Simone Martini, poi da Matteo Giovannetti. Questi lavori furono continuati anche dai successori di Clemente VI, tanto che Innocenzo VI fece edificare a sud la torre di St. Laurent e, a ovest, la torre de la gauche e fece completare l’abbellimento delle sale interne del palazzo. Urbano V fece sistemare il grande cortile (grand cour) aggiungendovi il pozzo e costruendovi alcuni edifici di collegamento tra il palazzo e i giardini creati dietro la torre degli angeli (tour des anges). Gli assedi del 1398 e del 1410-1411 danneggiarono molto il palazzo che, destinato ai legati pontifici nel 1433, venne restaurato nel 1516 e nuovamente distrutto durante la rivoluzione francese quando vennero perdute anche le sue sculture. Nel 1791 la torre delle latrine o della ghiacciaia (tour del latrines o de la glacére) fu il teatro di un episodio sanguinoso: 60 prigionieri controrivoluzionari vennero massacrati e i loro corpi gettati in fondo alla torre. Il palazzo venne trasformato, successivamente, prima in prigione, poi in caserma (1810). I regolamenti del Genio Militare prevedono, per i muri delle sedi utilizzate, uno strato protettivo di bianco di calce. Solo così è stato possibile salvare molti dipinti del palazzo (quando è stato ceduto a questa organizzazione) perché tagliati e venduti da alcuni soldati a collezionisti ed antiquari avignonesi. Fatto evacuare nel 1906 il palazzo (attualmente appartenente alla città) venne sottoposto ad un accurato restauro (come dimostra la ricostruzione delle 2 torrette che sormontano la porta di Champeaux, avvenuta nel 1933). |