(15/4/1998) oggi ho un sacco di cose da raccontarti. Il giorno tanto atteso è arrivato. Questa mattina mi sono svegliato alle 5 e sono immediatamente saltato giù dal letto: ero molto, molto euforico!!! Circa alle 6 abbiamo salutato Ferrara e i nostri genitori. Che emozione sentire il pullman partire! Fra poche ore saremmo giunti in Francia, nella regione della Camargue!!! Le dieci ore in corriera sono volate, e presto siamo arrivati alla nostra prima meta: Montecarlo.
"...il mare che si fonde con il cielo
e quella sottile speranza che li accomuna con il sole e il vento
è meravigliosa ..."
Purtroppo non abbiamo visitato la città ma, in compenso, abbiamo potuto ammirare tutte le meraviglie del Museo Oceanografico, uno dei più grandi in Europa. Nelle enormi vasche dell’Acquario erano presenti centinaia di specie di pesci e molluschi. Inoltre vi erano delle sale che spiegavano in modo semplice e divertente i principali misteri del mare e della terra in generale (le maree, le onde, il sale, i poli, ecc.). Dall’ultimo piano del museo abbiamo potuto godere di un panorama grandioso. Da una parte di questa gigantesca terrazza si poteva vedere la città di Montecarlo nella sua immensità, mentre dall’altra si ammirava il limpidissimo mare affollato di gabbiani. Abbiamo pranzato qui, immersi in questa atmosfera quasi da favola, ma sempre attenti ai gabbiani che ci “svolazzavano” sopra. Più tardi siamo ripartiti per Nizza. Dopo lunghe e disperate ricerche siamo arrivati all’Hotel. Con circa un ora di ritardo, però! Ci siamo stretti nella hall aspettando che i professori ci dessero le chiavi delle camere. Giunti nelle nostre stanze ci siamo sistemati e alle 20:00 siamo andati in un ristorante. Qui era tutto veramente buono. E ora sono qui che sto scrivendo le mie impressioni sul viaggio. Questo primo giorno è stato meraviglioso, in particolare perché era la prima volta che uscivo dall’Italia. È un’esperienza bellissima! Fa effetto vedere tutti i cartelloni pubblicitari in francese e sentire le persone parlare in una lingua da me non comprensibile. Ma ora ti saluto perché vado a dormire.
(16/4/98) Caro diario, che sonno!!! È stata una giornata intensissima. Adesso con calma ti racconto tutto. Questa mattina ci hanno svegliato alle 6:45. Abbiamo fatto una colazione self-service in hotel e alle 8:00 siamo partiti per il Parco della Camargue. A metà strada siamo saliti su un traghetto per attraversare il Grande Rodano. Siamo arrivati a Domaine de la Palissade con un’ora e mezzo di ritardo. Domaine de la Palissade è una piccola parte della Camargue nella quale sono presenti moltissimi esempi di fauna e di flora tipici del posto. Accompagnati da una guida francese, che però parlava molto bene l’italiano, abbiamo percorso un breve tragitto a piedi con diverse tappe. Il dottor Pagnoni e il professor Lunghi ci hanno illustrato i vari tipi di fauna e flora presenti nel territorio della Camargue. Ciò che mi ha davvero stupito è stata l’abilità della guida francese nel riconoscere le varie impronte degli animali. Verso le 15:30 siamo ripartiti per visitare il Musée Camarguais. Quest’ultimo si trova all’interno di un maso, costruzione tipica della zona. E infatti in questo museo sono conservati reperti archeologici dal VI secolo a.C. fino ad oggi che spiegano brevemente la cultura delle genti che vivono nella zona. Infine verso le 17:00 ci siamo fermati ad una tappa non prevista: St. Gilles. In questa piccola cittadina vi è una splendida cattedrale. Quello che salta subito all’occhio è il colore rosso dei tre portali che contrasta con il resto della cattedrale di colore bianco. Più tardi siamo ripartiti per l’hotel di Nimes. Adesso, come ti ho detto prima, ho un sonno pazzesco e non vedo l’ora di chiudere gli occhi e di andare a dorm . . . . Zzzzzzz
(17/4/98) Caro diario, la giornata di oggi è stata ancora più intensa rispetto a quella di ieri. Ci siamo svegliati alle 6:00 per colpa di un mio amico che aveva puntato male la sveglia. Dopo una saziante colazione siamo partiti per il Parc ornithologique de Pont de Gau. Qui abbiamo potuto ammirare diverse specie di uccelli. Ma abbiamo anche capito quanto sono strani gli animali. Infatti un piccolo corvo ci ha seguito durante tutta la visita al Parco Ornitologico, divertendosi a slacciare i lacci delle nostre scarpe. Alcuni uccelli erano dentro grandi gabbie mentre altri erano “liberi” ma con un’ala tarpata. Abbiamo affrontato un lungo discorso sull’etica per capire quanto fosse giusto tenere gli animali in gabbia o senza libertà. Abbiamo concluso che il Parco Ornitologico serve a renderci consapevoli dell’esistenza di queste specie di uccelli e quindi a rispettare il loro habitat. Più tardi siamo partiti per Saintes Maries de la Mer. Siamo arrivati verso ora di pranzo e la fame cominciava a farsi sentire. Così ci siamo avventurati per questa piccola città in cerca di qualcosa di buono. Dopo mezz’ora di vagabondaggio abbiamo deciso di mangiare delle crêpes in una piccola bancarella. Dopo pranzo abbiamo visitato la città, quindi ci siamo avvicinati alla chiesetta che i professori ci avevano indicato come luogo di ritrovo. Da qui ci siamo spostati verso la spiaggia dove abbiamo dato uno sguardo alle dune e alla vegetazione grazie all’aiuto del dottor Pagnoni e del professor Lunghi. Verso le 16:30 siamo andati ad Arles per visitare questa splendida città. La nostra prima e unica tappa è stata l’arena, che purtroppo abbiamo potuto vedere soltanto da fuori. Con l’aiuto della professoressa Tracchi, però, abbiamo ricostruito la storia della città e la vita di Van Gogh. Dopodiché i professori ci hanno lasciato un’oretta di libertà nella quale io e altri miei compagni ci siamo fermati a chiacchierare in un bar. Spero di non averti annoiato. Buonanotte.
(18/4/98) Caro Diario, Sono tornato in Italia. Purtroppo la gita è già finita ma io non vedo l’ora di ritornare in Francia. Questa mattina ci siamo svegliati alle 7:00 e dopo una buona colazione siamo partiti per visitare la città di Avignone. Appena arrivati siamo subito corsi verso il Palazzo dei Papi, una gigantesca costruzione, antica sede del Papa (come dice il nome stesso). Teoricamente dovevamo riuscire a visitare questa immensa e bellissima opera d’arte, ma praticamente non ci siamo riusciti perché non poteva entrare più di un gruppo per ogni sala. I gruppi erano tantissimi e il tempo di attesa direttamente proporzionale. Così ci siamo decisi ad uscire. Ne ho approfittato per scrivere un po’ di cartoline e per fare una breve visita alla città con i miei compagni. Verso ora di pranzo siamo andati in una pizzeria (se così si può chiamare). Non avrei mai detto che le pizze francesi fossero così disgustose (chissà cosa pensano loro delle nostre crêpes). Alle 14:00 siamo ripartiti con destinazione Ferrara. Quando abbiamo passato la frontiera ho provato un po’ di dispiacere: sarei rimasto là molto volentieri! Oltretutto, appena rientrati in Italia, ci siamo fermati alla stazione di Ventimiglia, dove abbiamo cambiato l’autista. Guardando fuori dal finestrino la Riviera Ligure ripensavo alla Costa Azzurra e a tutti i bellissimi posti che avevo visitato, e a quante cose nuove ho imparato. Sono partito senza sapere niente e ora ne torno ricco di conoscenza e felicità. E ora che sono a Ferrara (sono le 2:00 di notte) ti ringrazio, caro diario, per avermi accompagnato in questo bellissimo viaggio che mi ha fatto crescere e mi ha insegnato a meravigliarmi della natura e di tutto ciò che mi circonda.
Au revoir |