Non ancora scomparso questo paesaggio, nella bella luce: linee di campi a perdita d’occhio, di canali stretti e dritti tra gli argini, di strade con poco traffico in queste campagne. E una qualità del cielo più fresca, grazie ai venti che circolano senza ostacoli. G. Celati, Verso la foce Un tempo, lungo il corso del fiume Po, era comune la vegetazione igrofila ripariale costituita da fitti popolamenti di salice bianco (Salix alba) e pioppo bianco (Populus alba). Oggi il paesaggio, ampiamente antropizzato, è più monotono: le sommità degli argini sono percorse da strade e le golene sono utilizzate per la coltivazione del pioppo (Populus nigra x canadensis). A ridosso del fiume, dove l’inondazione è più regolare nel corso dell’anno, la vegetazione acquatica è costituita da canna di palude (Phragmites australis) e tifa (Typha angustifolia). In alcuni tratti sono presenti macchie boscate di vegetazione igrofila ripariale, che concorrono ad elevare il valore naturalistico dell’area. I pesci che vivono in queste acque sono la carpa (Cyprinus carpio), il siluro (Silurus glanis), il carassio (Carassius sp.) e il cefalo (Mugil cephalus); quasi scomparse sono le specie tipiche quali lo storione del Po (Acipenser naccarii) e la tinca (Tinca tinca). Gli uccelli più comuni sono la cornacchia (Corvus coronae cornix), la poiana (Buteo buteo) e, in prossimità dell’acqua, la garzetta (Egretta garzetta) e la nitticora (Nycticorax nycticorax). Fra i mammiferi è molto comune la nutria (Myocastor coypus), specie alloctona infestante. |