La canna di palude (Phragmites australis) Pianta erbacea perenne della famiglia Graminacee. Le foglie sono grigiastre o verde acqua, allungate e strette, con margine leggermente dentato, in cima al fusto presenta un’infiorescenza a pannocchia, costituita da spighette color malva, con le quali un tempo si fabbricavano scope. Specie elofita tipica che predilige acque dolci o debolmente salmastre. Nel Parco del Delta del Po è sempre presente dove vi sono acque lente, dolci o salmastre; nella Stazione n. 1 è particolarmente diffusa lungo il Po di Goro, il Po di Volano e il Canal Bianco, nella Sacca di Goro e nella Valle di Canneviè-Porticino. Il pioppo bianco (Populus alba)
Albero caducifoglio appartenente alla famiglia Salicacee. Possiede foglie bianche sulla pagina inferiore e corteccia bianco-grigia, i frutti sono costituiti da piccole capsule contenenti numerosi semi provvisti di lunghi peli cotonosi. Specie igrofila, preferisce suoli poco compatti e fresco-umidi. Non deve essere confusa con il Populus nigra x canadensis, ibrido del pioppo nero ampiamente diffuso nelle coltivazioni golenali del Po. Nel Parco si trova lungo i corsi d’acqua, nelle zone umide d’acqua dolce e nei boschi riparali; nella Stazione n. 1 è presente lungo il Po di Goro e nelle bassure umide del Bosco della Mesola e del Bosco di Santa Giustina. Il salice bianco (Salix alba) Albero caducifoglio della famiglia Salicacee. Le foglie sono finemente dentate e ricoperte di peli su entrambi i lati, i frutti sono piccole capsule contenenti semi cotonosi. Specie igrofila, preferisce suoli fresco-umidi e profondi, sulle rive di anse tranquille dei corsi d’acqua. Nella tradizione ferrarese la malaria veniva curata utilizzando la salicina, una sostanza estratta dal tronco del salice. Nel Parco è presente lungo i corsi d’acqua, dove viene anche utilizzato per consolidare argini e pendii franosi; nella Stazione n. 1 si trova lungo il Po di Goro e nelle depressioni umide del Bosco della Mesola e del Bosco di Santa Giustina. Lo storione del Po (Acipenser naccarii) Pesce osseo della famiglia Acipenseridi, con muso allungato e appuntito e quattro barbigli davanti alla bocca. Possiede un’unica pinna dorsale e una coda molto incisa, con lobo superiore più sviluppato, mentre sul dorso e sui fianchi porta caratteristici scudi ossei. Predatore di fondo, si alimenta di pesci, crostacei e invertebrati, integrando la dieta anche con piante acquatiche. Vive prevalentemente in mare e risale i fiumi in primavera durante la riproduzione.
Specie endemica dell’Alto Adriatico e del bacini del Po che, allo stato naturale, è divenuta rarissima e a rischio di estinzione; utilizzata per la produzione di caviale, viene oggi studiata allo scopo di attuare azioni mirate di ripopolamento. Nel Parco del Delta del Po, il Po di Goro rappresenta una delle poche zone di risalita di questa specie. Il siluro (Silurus glanis) Appartenente alla famiglia Siluridi, questo pesce è originario dell’Europa centro-orientale e predilige acque dolci di fondo. Di forma allungata, presenta una colorazione non uniforme, con dorso nero-blu, lati nero-verde e ventre con macchie rossastre. Predatore notturno, si nutre soprattutto di pesci e, occasionalmente, di piccoli mammiferi e uccelli.
Introdotto nel bacino del Po negli ultimi decenni, il siluro si è rapidamente diffuso in tutti i corsi d’acqua grazie alla sua grande adattabilità ecologica; l’impatto sugli ecosistemi locali, conseguente alla sua ampia diffusione, è notevole, sia perché agisce da predatore di specie in via di diminuzione, come la tinca, sia perché entra in competizione alimentare con specie endemiche ormai rare, come lo storione del Po. |