I casoni di valle sono caratteristici manufatti, rappresentativi dell’originario paesaggio
lagunare del Delta ferrarese,
profondamente trasformato solo nel XX secolo con la
bonifica meccanica. Di
tipologia edilizia essenziale, i casoni e gli appostamenti servivano come
presidi operativi per la pesca in valle, punto di appoggio e ricovero per la
pesca stagionale o base permanente per la pesca con il
lavoriero.
A questo scopo venivano situati in punti strategici, accanto ai passaggi
obbligati e lungo le vie di deflusso delle acque dalle singole valli al
mare.
Da una ricognizione storica emerge la costante
presenza, nel territorio lagunare, di edifici o manufatti in legname e
canna, le cui origini vanno ricondotte ai tempi di Spina. La costruzione di
questi semplici edifici comportava l’uso di materiale artificiale come il
legno, la canna e altre erbe palustri ricoperte da
argilla, anche se non è
da escludere l’esistenza di strutture in mattoni. Il termine casone è
riportato frequentemente dai manoscritti del ’600 e appare spesso anche nei
secoli successivi, insieme a quello di capanno, casa e, più tardi,
appostamento, tra i quali vanno annoverati anche i cosiddetti casoni alle
chiaviche. Documenti e carte seicentesche riportano l’esistenza di
ottantasei casoni, la maggior parte costruiti di canna. Tra la fine del XVII
e l’inizio del XVIII secolo diversi casoni furono demoliti e rifatti in
laterizio; comunque, probabilmente non tutti i manufatti furono riadattati
in cotto, in quanto, ancora durante la prima metà dell’800 esistevano
numerose strutture parzialmente in canna. Le successive opere di bonifica
delle valli deltizie causarono la soppressione di numerosi edifici, ma anche
l’introduzione dei lavorieri in cemento armato e griglie metalliche rese
inefficienti molti casoni, in seguito demoliti.
Il tipico casone dei
guardiani, detto in epoca recente “appostamento”, consta generalmente in
due o tre ambienti: il portico centrale, una stanza adibita a cucina e una
camera da letto. Più articolata si presenta invece la tipologia della
casa da pesca, nella quale troviamo, oltreché il portico e la cucina,
una serie di ambienti ben distinti, aventi ciascuno funzioni diverse in
relazione alle mansioni esercitate dal personale: le camere riservate al
caporione, al sottocaporione, allo scrivano, ai vallanti e altri locali
accessori, quali il magazzino, l’adiacenza alla cucina, il ripostiglio. Nei
pressi dell’edificio si trovavano altri servizi: la cavana, costruita
sulle sponde di un canale, che serviva da ricovero per le barche, il luogo
comune o latrina e la tabarra, spazio adibito a magazzino e officina. |