Nell'ambito del Progetto pluriennale Un Po di Parco sono stati realizzati diversi incontri informativi tenuti da esperti di specifici settori, attinenti a tematiche tecnico-gestionali e scientifiche del Parco Regionale del Delta del Po. Tra gli altri, segnaliamo gli incontri introduttivi tenuti dal dott. Spadoni R. (10 dicembre 1998) e dal dott. Pigozzi P. (17 dicembre 1998), rispettivamente tecnico agronomo e presidente (all'epoca) del Consorzio del Parco Regionale del Delta del Po, utili a comprendere i principali aspetti tecnico-organizzativi e di gestione del Parco stesso. Per quanto riguarda le caratteristiche geomorfologiche e naturalistiche del territorio del Parco analizzato, fondamentali sono stati i numerosi interventi e consulenze fornite dal dott. G. A. Pagnoni (naturalista libero professionista), soprattutto nel corso delle attività svolte sul campo ma anche nel lavoro di ricerca e redazione dei testi svolto a scuola. Conferenza del prof. Francesco Ceccarelli Un interessante contributo nella fase di raccolta della documentazione relativa alla Stazione n. 1 Volano-Mesola-Goro del Parco Regionale Del Delta del Po è stato fornito dal prof. Francesco Ceccarelli (docente di Storia dell’urbanistica moderna, Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università di Bologna) che, nell'ambito delle iniziative promosse dal Liceo in occasione della "X Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica" (15-19 maggio 2000), ha tenuto una conferenza sul tema La città di Alcina: architettura e politica alle foci del Po nel tardo ’500, a cui la classe Terza S (a. s. 1999/2000) ha partecipato. In questa occasione il prof. F. Ceccarelli ha presentato, sostenendo le proprie argomentazioni anche mediante la visione di numerose diapositive di documenti e carte storiche, i risultati di una lunga ricerca d'archivio, condotta in prima persona, culminata con la pubblicazione di un interessante libro (il titolo del quale è stato usato per la conferenza tenuta al Liceo). L'affascinante tesi sostenuta dall'autore rivede l'interpretazione più diffusa circa la nascita del Castello della Mesola e della imponente cinta muraria che circondava la tenuta, inteso non tanto come delizia della corte estense, adibita quindi allo svago e ad attività culturali, ma come un'idea concepita dal duca Alfonso II d’Este all'interno di un disegno riconducibile a prevalenti necessità strategico-militari finalizzate al controllo della foce del Po alla fine del Cinquecento. "L'idea della fondazione di una nuova città estense sull'isola mesolana e il tentativo, solo parzialmente riuscito, di metterla in atto innescò acuti conflitti internazionali e fu cancellata da un imprevedibile stratagemma idraulico (ndr. Taglio di Porto Viro) messo a punto dal patriziato e dai tecnici veneziani per contrastare una politica territoriale avversa, ritenuta altamente offensiva. Quella che avrebbe potuto risultare la più grande città di nuova fondazione del Rinascimento italiano sulle rive del Mediterraneo non giunse mai a compimento." (Ceccarelli, 1998) |