Non fu duo miglia lungi alla marina, che la bella città vide d’Alcina
sopra la bella spiaggia, ove un castello siede sul mar, de la possente Alcina. Trovammo lei ch’uscita era di quello, e stava sola in ripa alla marina; e senza rete e senza amo traea tutti li pesci al lito, che volea
Il territorio di Mesola si trova nella parte nord-orientale della provincia di Ferrara, immediatamente a sud del Po di Goro. Le ipotesi di derivazione del nome Mesola sono svariate, ma la più attendibile sembra quella di media insula, cioè un’isola posta in posizione centrale rispetto ai due rami medioevali del Po di Ariano: il ramo di Goro e quello dell’Abate. L’area è emersa dal mare grazie alla deposizione dei sedimenti portati dai rami del Po a partire dal IX secolo a.C.; la sua porzione più antica è quella occidentale, di cui restano oggi le Dune Fossili di Massenzatica. L’abitato di Mesola sorge su un cordone sabbioso depositatosi a partire dal XII secolo d.C. Ritrovamenti archeologici, nella zona di Massenzatica e Monticelli, testimoniano la presenza dell’uomo già in epoca romana. Dal XIII secolo fino alla fine del XV secolo l’area fu di proprietà di alcune famiglie della comunità di Ariano (località ora situata in provincia di Rovigo). Nel 1490 Ercole I d’Este duca di Ferrara la acquistò e, probabilmente a partire dal 1578, Alfonso II d’Este vi iniziò la realizzazione della tenuta della Mesola, facendo edificare una cinta muraria e un castello. La bonifica delle zone paludose del mesolano avvenne durante la Grande Bonificazione Estense del XVI secolo, compiuta con il metodo dello scolo e della canalizzazione delle acque. Gli interventi proseguirono nel XVII secolo, allo scopo di ridurre le alluvioni, con opere di regimazione e arginatura dei canali e dei corsi fluviali.
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