Il Bosco di
Santa Giustina o della Fasanara, attualmente esteso su una superficie di 200
ettari, si è sviluppato sulla stessa struttura geomorfologica del Bosco
della Mesola, costituita da cordoni dunosi litoranei formati a partire dal
1300. Come il Boscone, rappresenta il residuo di un grosso complesso di
foreste litoranee e ne presenta, quindi, le stesse comunità vegetali. Di proprietà della Regione Emilia-Romagna, è attualmente
gestito dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Provincia di Ferrara, ma è
in previsione il passaggio di gestione al
Parco Regionale del Delta del Po.
Il
Bosco è dominato da
leccio (Quercus ilex)
nelle zone più rilevate e asciutte, da
frassino meridionale (Fraxinus
excelsior), carpino bianco (Carpinus betulus) e
pioppo bianco (Populus
alba) nelle zone più depresse e umide, da
farnia (Quercus rubur)
e altre specie mesofile nelle aree altimetricamente intermedie. A differenza
del Boscone, l’assenza di
cervidi permette lo sviluppo di un rigoglioso
sottobosco, costituito da essenze tipiche della macchia mediterranea come
fillirea o olivastro (Phyllirea angustifolia), ligustro (Ligustrum
vulgare), biancospino (Crataegus monogyna),
ginepro (Juniperus
communis), pungitopo (Ruscus aculeatus) e
asparago selvatico (Asparagus
acutifolius). Specie impiantate dall’uomo sono il
pino domestico (Pinus
pinea) e il pino marittimo (Pinus pinaster).
Per quanto riguarda gli aspetti faunistici,
questo bosco è ricco di mammiferi come lepre (Lepus europaeus), volpe
(Vulpes vulpes) e donnola (Mustela nivalis). Fra gli uccelli
si segnalano alcuni columbidi, come la tortora selvatica (Streptopelia
turtur) e il colombaccio (Culumba palumbus), e diversi
passeriformi di bosco come il merlo (Turdus merula), l’usignolo (Luscinia
megarhynchos) e la cinciallegra (Parus major). Tra l’erpetofauna
ricordiamo la
testuggine di Hermann (Testudo hermanni), il ramarro (Lacerta
viridis), la
raganella italiana (Hyla intermedia) e la rana agile
(Rana dalmatina).
Modalità di visita
Il Bosco è
liberamente accessibile per mezzo di strade e sentieri sterrati, che in
alcuni tratti si fanno fangosi quando piove, percorribili sia a piedi che in
bicicletta.
Le strade
principali sono praticabili da parte dei portatori di handicap, soprattutto
se accompagnati. |