Dune Fossili di Massenzatica

Dune Fossili di Massenzatica (P)Le Dune Fossili di Massenzatica sono antichi cordoni dunosi litoranei databili all’incirca al IX secolo a.C., che ora si trovano nell’entroterra per via dell’avanzamento verso est della linea costiera, causato dal graduale accumulo di depositi alluvionali. Questo antico litorale corrisponde alla linea di costa pre-etrusca che, da Ravenna, passava per le attuali località Argine Agosta, Marozzo, Ponte Maodino, S. Basilio proseguendo verso nord sino a Chioggia. A Massenzatica e S. Basilio le dune erano particolarmente elevate (massimo 7 m s.l.m.) e quindi sono ancora oggi ben visibili.

Il complesso di dune costiere che, come si è detto, un tempo andava da Ravenna a Chioggia nell’ultimo secolo è quasi completamente scomparso, a causa degli sbancamenti effettuati dall’uomo per livellare il terreno a fini agricoli e per l’estrazione di sabbia. Nel 1996, per l’importanza geomorfologica che il sito riveste nel territorio della Bassa Padana, la Regione Emilia-Romagna ha istituito la Riserva Naturale Orientata “Dune Fossili di Massenzatica”, di proprietà della Provincia di Ferrara. La Riserva si trova fuori dai confini del Parco Regionale del Delta del Po.

Dune Fossili di Massenzatica (P)Le Dune ricoprono oggi una superficie di circa 50 ettari e si estendono, per 1.500 m circa, in direzione nord-sud con una larghezza media di 400 m. La presenza di terreno sabbioso molto permeabile determina, nel periodo estivo, condizioni di notevole aridità, per questo l’area è dominata da una tipica vegetazione erbacea xerofila, soprattutto sulla sommità delle dune. La specie dominante è una piccola graminacea, la codolina delle spiagge (Phleum arenarium), specie compagne sono la silene (Silene conica) e la peverina annuale (Cerastium semidecandrum). Nelle depressioni interdunali è presente una vegetazione arbustiva più fitta e varia costituita per la maggior parte da rovi (Rubus spp.) e, nelle depressioni più umide, da fitti popolamenti di felce aquilina (Pteridium aquilinum). Lungo il percorso naturalistico interno si può notare una farnia monumentale (Quercus robur). Alcuni punti del sito sono infestati da specie alloctone, quali l’ailanto (Ailanthus altissima), la robinia (Robinia pseudoacacia) e lo spino di Giuda (Gleditsia triacanthos). Della fauna che frequenta le Dune Fossili ricordiamo il fagiano (Phasianus colchicus), la lepre (Lepus europaeus), il tasso (Meles meles) e la volpe (Vulpes vulpes).

Modalità di visita

Le Dune possono essere visitate gratuitamente e sono dotate di un Centro Visita e di sentieri naturalistici, percorribili solo a piedi, provvisti di cartellonistica. Per fruire dei servizi è necessario prenotare la visita al WWF di Ferrara (tel. 339-5996650, sig.ra Maria), che consente anche di usufruire della guida da parte di personale esperto. Il Centro Visita è aperto tutto l’anno, da lunedì a sabato, eccetto durante le vacanze natalizie. La situazione attuale, vista anche la particolare topografia del sito, rende problematica la fruizione da parte di portatori di handicap anche se accompagnati.