Volano

A destra, dalla parte del Po Grande e della sua foce, la buia massa compatta del bosco della Mesola; a sinistra, le vuote distese della Valle Nuova e delle altre valli, più oltre; infine Volano, dinanzi a sé, dopo il ponte, le due file parallele di povere case, alcune ancora col tetto di paglia e canne intrecciate …

G. Bassani, L’airone

Veduta aerea del territorio di Volano: si osserva in primo piano la Valle Bertuzzi, a destra il Lido di Volano, la Pineta e lo Scanno di Volano, sullo sfondo la Sacca di Goro in cui sfocia il Po di Volano (P)Il territorio di Volano comprendeva, fino al secolo scorso, un ampio sistema di valli salmastre formato dallo sbocco a mare del Po di Volano, importante ramo del sistema deltizio di età romana (Olana, descritto da Plinio il Vecchio), che tra il V e il XII secolo ebbe notevole importanza economica come via di comunicazione tra l’Adriatico e l’interno della Pianura Padana. Dopo la Rotta di Ficarolo (1152) e lo spostamento a nord del corso principale del fiume Po, il Porto di Volano decadde progressivamente come scalo commerciale; nel XVII secolo l’apporto del ramo di Volano, ormai interrato, non compensava più l’erosione marina, che arrivava a minacciare la sicurezza del porto. In carte del primo ’700 un porto nuovo, sulla sinistra del fiume, viene distinto dal porto vecchio con torre posto sulla sponda opposta. Dopo un’ulteriore deviazione del corso del Volano, questa volta praticata dall’uomo, nel 1872 un nuovo porto rimpiazzò il precedente sulla nuova foce.

La bonificazione del territorio iniziò in epoca estense, fino a concludersi ai giorni nostri con il prosciugamento di Valle Falce. Delle antiche valli a nord del fiume resta oggi la piccola Valle di Canneviè-Porticino, mentre a sud si trova il complesso di Valle Bertuzzi. I primi insediamenti dell’abitato di Volano erano costituiti da capanne, case di valle e casoni, ma le sfavorevoli condizioni ambientali dovute alle rotte e all’erosione marina hanno pregiudicato lo sviluppo del paese. Lo sfruttamento balneare della zona è recente, favorito dall’ampio arenile sabbioso a fianco del quale è sorto l’agglomerato turistico del Lido di Volano, il più settentrionale dei sette lidi comacchiesi. Fino alla metà degli anni ’70 il Lido è stato meta di un turismo povero, formato da baracche di legno abusive, abitate nei mesi estivi, ora rimpiazzate da diverse costruzioni in muratura poste tra le valli residue e la pineta vicina alla spiaggia. Un moderno porto turistico è stato recentemente costruito nei pressi del ponte sul Volano. Al fianco di quello tradizionale, in questi ultimi anni si sta diffondendo il turismo ambientale, richiamato dall’eccezionalità del paesaggio naturale e incoraggiato dalla nascita di nuove iniziative.